presentazione del libro “Le penne raccontano, fissano i ricordi, scrivono la storia” di Concetta Leone.

presentazione del libro “Le penne raccontano, fissano i ricordi, scrivono la storia” di Concetta Leone.

continua il tour di presentazione del libro “Le penne raccontano, fissano i ricordi, scrivono la storia” dell’Insegnante Concetta Leone.

Saranno il Comune di Floridia e Morrone Editore a promuovere l’evento che si svolgerà sabato 12 dicembre 2015, alle ore 17.30, presso l’Aula Consiliare del Comune di Floridia.

Dopo i saluti di Orazio Scalorino, Sindaco di Floridia e di Mario Bonanno, Assessore alla Cultura del Comune di Floridia,
il libro verrà presentato da:
Mariannella Mangiafico Valenti, Responsabile Commissione Arte e Cultura della FIDAPA di Floridia;
Annamaria Piccione, Scrittrice;
Salvo Cantone, Dirigente Scolastico del IV Istituto Comprensivo “S. Quasimodo” di Floridia;
Giusy Aprile, Dirigente Scolastico del XIII Istituto Comprensivo “Archimede” di Siracusa e figlia dell’Autrice;
Coordina: l’Insegnante Cristina De Caro.

Concetta Leone, classe 1927, nativa di Rosolini (SR), trascorre la sua infanzia con il pallino della penna cominciando a maturare la scelta della sua futura professione di docente che diventerà una vera missione. Insegnante di Scuola Elementare dal 1949 al 1992 tra Rosolini e Siracusa, dove si trasferisce con il marito alla fine degli anni ’60. Concetta Leone dirige una Scuola Popolare per analfabeti finanziata dall’Associazione Italiana Maestri Cattolici, successivamente le viene concessa l’apertura di una Scuola Sussidiaria Regionale nelle campagne del modicano. L’incontro con i bambini ed i loro genitori-alunni, il confronto diretto con l’analfabetismo, la genuinità dei sentimenti e la sobrietà nello stile di vita, segnano profondamente la sua esperienza umana e professionale.

La collezione di penne di oltre un cinquantennio ha condotto l’Autrice a realizzare un quadro, che può considerarsi un’opera d’arte contemporanea dove le penne trovano una estrosa e, nel contempo, ragionata collocazione. Al quadro si accosta un elaborato prezioso dove Concetta Leone scrive, espone contenuti e riferimenti e, soprattutto, non si nasconde, si racconta nelle emozioni e nelle conquiste di ogni giorno. Ogni penna è legata ad un episodio, ad un evento, ad una circostanza.
Ecco alcuni stralci del libro: I tempi erano neri, non avevo i mezzi per raggiungere la scuola e venivo così accompagnata il lunedì da mio padre, con un carretto trainato da un asinello, stranamente cieco da un occhio. Dopo alcuni mesi, avendo messo da parte qualche soldo dallo stipendio, mi rivolsi al biciclettaio il quale, preso un telaio di una vecchia due ruote, selezionate altre parti da vecchie biciclette, li assemblò approntandomi il “nuovo” ed originale mezzo di trasporto che pagai 10 mila lire. Impiegavo mezz’ora di tempo fra Rosolini e la contrada Marchesa. Molte volte la “nuova” due ruote mi lasciava a piedi perchè scoppiavano le gomme. Una soluzione rimaneva: attraversare il letto della cava Cansisini, solitaria e buia, percorrendo una scorciatoia e caricandomi la bicicletta sulle spalle. Nelle giornate di inverno mi cadevano le mani per il freddo quando dovevo pedalare per raggiungere la sede scolastica. Meno male che all’imbocco della strada trovavo a volte degli alunni che mi aspettavano e lì cominciava la lezione.

 

Nel 1952 lo stipendio era di 14 mila e 20 lire. L’anno dopo comprai una Vespa di seconda mano per 62 mila lire e la rivendetti, dopo un anno, a 63 mila, non mi servì più in quanto vincitrice del concorso magistrale indetto in continente”. 

Un libro ricco di spunti, riflessioni ed esperienze che possa destare la curiosità del lettore, nella speranza di avergli lasciato qualcosa, magari un segno…come quello tracciato da una penna…

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