SIRACUSA – I segretari generali, Roberto Alosi, Vera Carasi e il commissario
straordinario, Luisella Lionti, affidano ad un documento unitario alcune riflessioni sull’anno appena trascorso e offrono alcuni spunti di riflessione sulla ripresa del nostro territorio. I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, nel pieno rispetto di quanto previsto dalle norme e dal momento, hanno preferito evitare la tradizionale conferenza stampa e ringraziano tutti i giornalisti siracusani per l’attenzione e la dedizione che non hanno fatto mancare in questo periodo. A tutti gli operatori dell’informazione,
quindi, l’augurio sincero di un nuovo anno sereno. «Ci ricorderemo di questo 2020 – hanno esordito Roberto Alosi, Vera Carasi e Luisella Lionti – Lo
ricorderemo per questa incredibile pandemia che ha scosso l’intero pianeta, per il dramma vissuto da decine di migliaia di persone, per la crisi economica che ne è derivata, per l’impegno di tutti i lavoratori che hanno continuato ad esserci per reggere in piedi il nostro paese.
Non possiamo che rivolgere un pensiero speciale a tutti gli operatori sanitari – hanno aggiunto i tre segretari – Sono loro che, nella parte più delicata dell’emergenza e ancora oggi, sono stati il simbolo di questa battaglia improvvisa. Li ringraziamo uno per uno, medici, infermieri, operatori socio-sanitari. Grazie per il loro coraggio, il loro sacrificio, la loro fatica sudata in ogni reparto, da quello Covid a tutte le altre Unità.
Nel corso dell’anno – hanno continuato Alosi, Carasi e Lionti – siamo intervenuti più volte per segnalare disfunzioni, errori di gestione, anomalie in un sistema sanitario provinciale che, se pur costretto ad affrontare una pandemia, ha mostrato improvvisazioni e pessimo coordinamento per difendere i lavoratori ed i cittadini. Lo stesso atteggiamento della Direzione generale dell’Asp ha contribuito a creare una serie di corto circuiti interni che hanno ritardato la soluzione di alcune problematicità organizzative nei presidi ospedalieri della provincia. L’emergenza deve, adesso, rappresentare una opportunità per migliorare le cose – hanno sottolineato i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil – Serve il confronto continuo e leale con le parti
sociali che, sin dal primo momento, sono state disponibili a collaborare per intervenire lì dove possibile. Una disponibilità non apprezzata, invece, da chi dovrebbe governare il sistema sanitario con professionalità e umiltà.»
«Gli ultimi strascichi di questo anno ci hanno portato nuovamente nella zona industriale – hanno continuato Alosi, Carasi e Lionti parlando dei risvolti della crisi economica – Il caso Lukoil è stato un fulmine a ciel sereno. La pandemia economica ha colpito produzioni ed esportazioni. Anche il
colosso russo, presenza importante nel nostro territorio, sta pagando il prezzo di una crisi importante. Il sindacato sta affrontando la questione con quell’attenzione e quella responsabilità necessarie a garantire ogni posto di lavoro. Una vertenza che, a cascata, oltre ai 1200 diretti rischierebbe di
interessare altre migliaia di persone dell’indotto. Il piano aziendale di Lukoil deve necessariamente essere ridiscusso e confrontato con le parti
sociali pronte a delle proposte che possono, innanzitutto, salvaguardare i posti di lavoro. La zona industriale resta strategica – hanno sottolineato Cgil, Cisl e Uil – La presenza di grosse aziende che, nonostante la crisi internazionale, sono rimaste e hanno investito, deve essere un
valore aggiunto per quella politica industriale che deve traghettare nel modo migliore e nei tempi necessari la transizione energetica per il nostro polo industriale. Chimici, metalmeccanici, servizi, edili, trasporti rappresentano migliaia di lavoratori e altrettante migliaia di famiglie. Questo non deve mai essere dimenticato e il modello di confronto avviato il 4 dicembre scorso sulla sanità può essere ripetuto grazie alla disponibilità di tutti gli attori politici ed istituzionali.» «Così come le segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil hanno ribadito rivolgendosi al Governo – hanno aggiunto Alosi, Carasi e Lionti riferendosi ancora alle misure adottate per contenere la crisi – ribadiamo la necessità di prorogare la cassa Covid e lo stop ai licenziamenti. Il termine del 31 marzo prossimo non è più sufficiente. Si rinnovino gli aiuti alle imprese e si prolunghi la possibilità di accedere ad ammortizzatori speciali e si eviti che qualcuno venga espulso dal mondo del lavoro. Il sistema economico del nostro territorio non potrebbe reggere oltremodo chiusure di aziende e licenziamenti. Il tasso di disoccupazione è alto e bisogna invertire la rotta nella programmazione economica della provincia.» «La Pubblica amministrazione e il mondo della scuola, prime linee durante l’emergenza – hanno detto ancora i rappresentanti del sindacato unitario – hanno bisogno di risorse per il rinnovo dei contratti e per le assunzioni ormai indispensabili in entrambi i settori. Quando anche i lavoratori degli enti pubblici sono costretti ad attendere per diversi mesi gli stipendi bisogna alzare il livello di guardi e affrontare immediatamente la questione. In provincia abbiamo casi emblematici a Pachino e Buscemi, esempi di mala gestione e di sempre minori accreditamenti dello Stato e della Regione. È giusto ricordare a qualche benpensante che ha storto il naso per il recente sciopero – hanno aggiunto sulle polemiche alimentate prima e dopo la manifestazione del settore – che i lavoratori del pubblico impiego non chiedono soltanto adeguamenti salariali, ma insistono perché la Pubblica
amministrazione venga riformata per dare migliori e certi servizi ai cittadini e alle aziende.» «Dobbiamo innalzare la qualità della vita nella nostra provincia – hanno detto ancora i segretari – Servono nuovi responsabili azioni per affrontare l’emergenza del disagio, dell’esclusione sociale, delle persone in povertà, delle nuove diseguaglianze sorte tra chi ha il lavoro e chi no. I servizi sociali, quelli sanitari, i servizi per l’impiego, quelli dell’istruzione e della formazione devono far
parte di una unica e grande rete che possa migliorare le condizioni di vita di anziani, non autosufficienti, disabili, giovani.» «Nel 2020 portiamo soltanto la forza di resistere e reagire alle intemperie – hanno detto ancora
Roberto Alosi, Vera Carasi e Luisella Lionti – Uno sforzo collettivo che serva a tutelare il pacchetto generale del nostro sistema economico. Industria, ma anche turismo, servizi e agroalimentare. Noi – aggiungono i segretari – rivendichiamo la strategicità dell’intero territorio siracusano. Non tollereremo più che da altre parti si svilisca e si mortifichi questa terra e la sua gente già alle prese con la pandemia. Per fare questo, come continuiamo a ribadire, serve condivisione di azione, individuazione degli obiettivi da raggiungere dopo questa crisi e timing adeguato a proporre gli
interventi. La politica si faccia carico di questo ulteriore sforzo che questa epoca difficile ci impone. Lo facciano le deputazioni Nazionale e Regionale in una chiave di difesa del territorio che è difesa dell’occupazione e dello sviluppo. Lo facciano assicurando interventi necessari e funzionali per la nostra provincia con i fondi del recovery fund incidendo sulle scelte della Regione. Lo facciano spingendo quotidianamente affinché le infrastrutture necessarie vengano completate.» Roberto Alosi, Vera Carasi e Luisella Lionti, rinnovando gli auguri a tutti gli operatori
dell’informazione, hanno ribadito che le condizioni per tirarsi fuori dalla crisi esistono. «Ognuno si senta parte in causa, ciascuno di noi sia, attraverso la concertazione, vaccino per superare la crisi – affermano i segretari di Cgil, Cisl e Uil – Il sindacato unitario, mai come adesso,
continua responsabilmente a guardare al futuro. In quel tempo vivono le speranze, le idee, i progetti, le esperienze, dei pensionati, delle donne e dei giovani di questo territorio. Persone che forse cambieranno dopo questa pandemia, ma certamente usciranno comunque fortificate da tutto questo.»