Già disponibile in tutti i digital store, “Infinite Possibilità Per Esseri Finiti” (Virgin Music LAS / Universal Music Italia) è il nuovo album di inediti di Giovanni Truppi, che ha scelto di condividere con il suo pubblico una storia autobiografica e universale, che guarda dritto negli occhi il presente e racconta il mondo con drammaticità e (auto)ironia.
“Infinite Possibilità Per Esseri Finiti è un disco pieno di smarrimento. In un qualche modo volevo infatti riappropriarmi dell’incertezza, che in passato mi ha tanto impaurito. E non volevo più nasconderla. Bisogna però ammettere che certe cose cambiano con il passare del tempo. Ed ecco che a volte ti ritrovi propenso ad accogliere il dubbio e l’incertezza, mentre altre ne hai semplicemente paura. Credo però che in questo ci sia una sorta di ciclicità”.
Complesso e stratificato, e al tempo stesso immediato e poetico, questo nuovo progetto discografico di Truppi è un mare di parole e musica, all’interno del quale navigano delle canzoni-isole, ed è frutto di un viaggio nella mente dell’uomo, di un flusso di coscienza che attraversa emozioni, domande e dubbi comunissimi e universali: Chi sono? Cosa dovrei fare della mia vita? Cosa significa “impegno”? Che relazione si può instaurare con la propria finitezza e, quindi, con la morte? In cosa potrebbe consistere vivere in questo momento storico in Italia cercando di dare un senso alla propria vita?
Giovanni Truppi spiega il titolo dell’album
Durante un incontro con la stampa, Giovanni Truppi ha anche parlato del titolo di questo suo nuovo progetto discografico. E se da una parte Infinite Possibilità Per Esseri Finiti gli sembrava la metafora perfetta per descrivere la vita umana e il fatto che, prima o poi, tutti dovremo fare esperienza della morte, dall’altro si tratta del titolo di un seminario sul rapporto tra l’evoluzione tecnologica della DAW e la creatività, che Marco Buccelli (suo storico collaboratore, ndr) ha tenuto negli Stati Uniti quando l’album era ancora in lavorazione.
“Se pensiamo ai software musicali, questi ci permettono di ricavare un bit così come di creare una parte ritmica e di fare tante altre cose partendo da una stessa forma d’onda. A volte, però, è proprio questa vastità di cose che potremmo fare a bloccarci, perché tra tutte non sappiamo quale scegliere“, ha spiegato Giovanni.
E a proposito dell’essere degli ‘esseri finiti‘ ha poi aggiunto: “Dalla nascita alla morte, che ne sono i segni più evidenti, a ogni passo dell’esistenza ci confrontiamo con la nostra finitudine: scegliamo, imbocchiamo sentieri, optiamo per una delle innumerevoli diramazioni del possibile, prendiamo posizioni. E i nostri limiti non si esauriscono con la durata della vita. Noi siamo costitutivamente finiti. Lo siamo perché non possiamo fare troppe cose nello stesso momento e non possiamo trovarci in più luoghi insieme. Non possiamo nemmeno amare più di un limitato numero di persone. Questa è la condizione umana, anzi: questo è il modo in cui noi umani facciamo esperienza della vita e del mondo”.
Truppi ha infine risposto ad una domanda su ciò che pensa aspetti l’uomo dopo la morte, precisando: “Non la penso sempre allo stesso modo e devo ammettere che sono molto affascinato dalla possibilità che, dopo la morte, ci sia qualcosa. Mi viene però da pensare che questo qualcosa abbia a che fare con l’energia di cui siamo fatti. Un’energia che la morte non può distruggere, ma solo trasformare”.
“Infinite Possibilità Per Esseri Finiti”: tematiche e sound
Prodotto da Marco Buccelli e Niccolò Contessa, che “mi ha obbligato ad uscire dalla mia comfort zone“, “Infinite Possibilità Per Esseri Finiti” è un disco urbano, ambientato in una precisa dimensione temporale, che percorre la strada che da Centocelle conduce a Bologna, avvalendosi di registrazioni ambientali, soundscape e field recording, che fanno da trait d’union a un mix di generi e suoni in cui l’incertezza e la frammentazione interiore si fanno vero e proprio linguaggio e cifra stilistica.
Di fatto, l’album è composto da ben 18 tracce, che spaziano dal rock alla tradizione cantautorale italiana, dalla musica elettronica a quella ambient, da lampi impressionistici di solo pianoforte alla rivisitazione – autorizzata personalmente dai fratelli Brian e Roger Eno – del loro brano strumentale “Blonde“, contenuto nell’album “Mixing Colours” del 2020.
“Quando è uscita ‘Blonde’, io ero da poco arrivato a Bologna. Un giorno, mentre passeggiavo, ho iniziato a pensare ad alcune cose e le ho prontamente appuntate, per poi trasformarle in una canzone. Con Marco e Niccolò abbiamo così successivamente iniziato a pensare a quale musica utilizzare, per poi arrenderci all’idea che sarebbe stato comunque più bello usare quella originale”.
A livello testuale, invece, in “Infinite Possibilità Per Esseri Finiti” Giovanni Truppi ha voluto affrontare alcune tematiche molto importanti e quanto mai attuali, seppur non inedite all’interno del suo repertorio, come: il concetto di privilegio e quello di comunità, la precarietà economica e la gentrificazione, il ruolo delle reti sociali e quello delle città, la vita, la morte, i sentimenti, le relazioni e il futuro, nei confronti del quale il cantautore napoletano si è detto molto preoccupato: “Siamo sempre più portati a vivere ognuno per sé e spesso ci dimentichiamo cosa significa vivere in comunità. Ecco, mi piacerebbe che si innescasse una forza opposta a quella che ci fa divergere così tanto, per poterci finalmente incontrare e stare insieme”.
“Infinite Possibilità Per Esseri Finiti”: la tracklist
- Intro
- Centocelle
- La felicità
- Donut I
- Moondrone
- Burger King
- Alcune considerazioni
- Amarsi come i cani
- Le persone e le cose
- Donut VI
- Amico
- Donut XVII
- Infinite possibilità
- Temporale
- L’uomo buono muore
- Donut XV
- Camminando per via Indipendenza un sabato sera ascoltando la nuova canzone dei fratelli Eno
- Fine