CARLENTINI – Cosa direbbe Euripide per parlare oggi della sua Medea, la famosissima tragedia greca che ancora oggi continua a essere rappresentata e letta creando turbamento e sconvolgimento nei lettori? Hanno cercato, venerdi sera, di dirlo la corte nel “Processo a Medea” andato in scena nell’area archeologica “Leontinoi” davanti ad un numerosissimo pubblico e in presenza dei sindaci di Carlentini Giuseppe Stefio di Lentini Rosario Lo Faro hanno portato in scena i magistrati che per una sera hanno vestito i panni di attori è stata la compagnia degli umili con l’avv. Gabriella Mazzone (Medea), l’avv. Luca Di Natale (Giasone), l’avv. Rita Siringo (la nutrice), l’avv. Nunzio Boccadifuoco (il messaggero), l’avv. Chiara Simonelli (la voce delle donne di Corinto) e al responsabile audio e luci avv. Francesco Puzzo. La Corte, composta dalla d.ssa Veronica Milone, Presidente della Seconda Sezione Civile del Tribunale di Siracusa, dall’avv. Sebastiano Grimaldi e dal prof. Paolo Madella, il Pubblico Ministero dr. Gaetano Bono, il difensore dell’imputata avv. Glauco Reale e la CTU d.ssa Guendalina Di Fede, hanno offerto ai presenti alti spunti di riflessione, non solo giuridica ma anche filosofica e letteraria. Ad introdurre la serata sono stati Giuseppe Sanfilippo del Circolo Leontinoi, Daniela Bandiera e Luca Miccichè rispettivamente presidente e vice dell’associazione Forese Lentinese e con l’introduzione dell’avvocato Aldo Failla. La lucida follia di una donna che compie un gesto estremo. Medea è la figura femminile nata dalle storie dell’antica Grecia, che ancora oggi risuona nell’immaginario collettivo per il suo essere contemporanea nei sentimenti e nelle fragilità. Una serata carica di emozioni e sensazioni che hanno coinvolto i presenti.