di Emanuele Gentile
CARLENTINI – La Regione Siciliana ha deciso dove allocare le c.d. “Zone Economiche Speciali” (in sigla: ZES), ma il nostro territorio (ossia il triangolo), purtroppo, non rientra in tale ripartizione. E’ stato un lungo iter iniziato a marzo dell’anno scorso. La Sicilia aveva a disposizione 5.580 ettari che sono stati individuati facendoli ruotare massimamente attorno alle aree di riferimento delle tre autorità portuali esistenti nella nostra isola. Di conseguenza la parte del leone la fanno Palermo, Catania-Augusta e Messina. La ripartizione è grosso modo 35% Sicilia occidentale e 65 % Sicilia orientale. In Sicilia dovrebbero arrivare circa 50 milioni di agevolazioni. Utilizziamo il condizionale in quanto le medesime agevolazioni avrebbero dovuto essere attivate il 25 settembre, ma tutto rischia di impantanarsi a causa della crisi di governo. Certo la decisione di non includere il nostro territorio può non piacere, ma è meglio guardare la realtà in faccia. Da tempo immemore il territorio chiamato una volta “il triangolo” versa in uno stato di crisi evidente e conclamata. Tutto è fermo. Se proviamo a farci un giro fra Carlentini, Francofonte e Lentini abbiamo la netta sensazione di un territorio in avanzato stato di letargo economico. Due esempi su tutti. E’ da decenni che si lascia colpevolmente languire il settore economico che una volta dava lustro a tutto il circondario. Ci riferiamo all’agrumicultura. Tutto è finito. Come può l’agrumicultura essere considerato un settore trainante quando un kilo di arance viene pagata ai produttori neanche 5 centesimi? Quando ci sono tali valori la parola comparto economico non ha più nessun motivo di essere. Abbiamo l’agglomerato M ex-consorzio ASI. Anche lì la situazione non è rosea. Trattasi di un zona essenzialmente abbandonata anche se dovrebbero iniziare lavori di ristrutturazione. Nuove aziende non si insediano. L’agglomerato M sembra l’emblema di un territorio dove non c’è economia. Quindi in queste condizioni perché mai la Regione avrebbe dovuto individuare nel nostro territorio una zona ideale per insediare una ZES? Qui è mancata in maniera pesante una classe dirigente capace di assicurare una progettualità del territorio e il suo relativo sviluppo. Eppure il nostro territorio è collocato in una posizione strategica. Vicino a due porti importanti. Abbiamo un aeroporto a due passi. Siamo serviti da importanti arterie stradali. C’è la ferrovia. Il triangolo si trova alla confluenza di ben tre province. Carlentini, Lentini e Francofonte sono per certi versi la porta d’ingresso al comprensorio degli Iblei. Nel nostro territorio è presente il Biviere di Lentini. Nonostante tutto questo non è successo nulla! Nessun progetto! Nessun sviluppo! Sembriamo un territorio che vive sulle glorie passate, solo questo. La cartina al tornasole di questo fallimento risiede nel fatto che quasi tutti i giovani se ne stano andando via perché qui nessuno si è premurato di costruire un’ipotesi concreta e condivisa di futuro. Qui è necessario un risorgimento che vada oltre alle stanche liturgie di una politica di piccolo cabotaggio. Lo vedete la vita grama che conducono i nostri comuni stretti nelle spire di un bilancio incapace di andare oltre il proprio naso… Solo un’esplosione di creatività e coraggio potrà ridare vigore a delle lande stanche e depresse quali sono quelle in cui viviamo. Abbiamo delle risorse? Cosa si aspetta a valorizzarle e rendere competitive? Ecco perché un’unione funzionale fra i tre comuni facenti parte dell’ex-triangolo potrebbe diventare una delle chiavi per sbloccare un territorio da fin troppo tempo addormentato e privo di qualsiasi slancio vitale.