Aci Sant’Antonio e Aci Catena,  controlli sullo sfruttamento del lavoro: denunciati 2 imprenditori agricoli

Aci Sant’Antonio e Aci Catena, controlli sullo sfruttamento del lavoro: denunciati 2 imprenditori agricoli

ACI SANT’ANTONIO – Nell’ambito dell’intensificazione dei servizi di prevenzione disposti dal Comando Provinciale di Catania, volti a contrastare non solo l’illegalità diffusa, ma altresì a garantire il rispetto della normativa sulla sicurezza in materia di lavoro e in tema di legislazione sociale, i Carabinieri di Catania stanno svolgendo una serie di mirati servizi su tutta la provincia etnea, anche con il supporto dei colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro N.I.L., per prevenire l’odioso fenomeno dell’intermediazione illecita e dello sfruttamento del lavoro, il cosiddetto “caporalato”, che coinvolge soprattutto migranti stranieri.
In particolare, questa volta gli accertamenti hanno coinvolto 2 aziende agricole, una con sede ad Aci Sant’Antonio e una ad Aci Catena, impegnate in quelle campagne per la raccolta agrumicola che, durante questa stagione, raggiunge l’apice.
In tale contesto, i militari del N.I.L. assieme a quelli della Stazione di Aci Sant’Antonio e di Viagrande, hanno posto sotto la loro lente d’ingrandimento dapprima l’azienda di un 62 enne originario di Aci Catena, con sede in contrada Sciare ad Aci Sant’Antonio, presso la quale hanno riscontrato la presenza di 2 lavoratori “in nero” e la mancanza della prevista sorveglianza sanitaria a favore dei lavoratori regolarmente assunti. L’imprenditore, inoltre, non aveva nominato alcun responsabile per il servizio di prevenzione e protezione sui luoghi di lavoro, quindi a suo carico sono state elevate sanzioni per complessivi 7.500 €, con recupero dei contributi INPS/INAIL pari a 6.000 €.
Presso l’azienda di Aci Catena, invece, condotta da un 50 enne del posto, i Carabinieri hanno individuato 1 lavoratore irregolare. Il titolare, inoltre, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria perché non è stato in grado di provare l’avvenuto pagamento delle retribuzioni dei dipendenti e per infedele registrazione sul Libro Unico del Lavoro L.U.L., obbligatorio per le società cooperative di produzione e lavoro allorquando instaurano uno specifico rapporto di lavoro di natura subordinata o di collaborazione coordinata e continuativa.
Al 50 enne sono state comminate, inoltre, sanzioni per 3.500 €, con recupero dei contributi INPS/INAIL per 1000 €.
I servizi sul fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori disposti dal Comando Provinciale di Catania, in sinergia con i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro – N.I.L., continueranno per tutta la campagna agrumicola ed hanno già portato, solo nell’ultimo anno, ad importanti risultati operativi. Nelle oltre 48 aziende controllate, è stata infatti accertata la presenza di ben 55 lavoratori irregolari e 45 in nero, tra cui 6 cittadini extracomunitari. In aggiunta, all’esito di mirate attività info-investigative, il N.I.L. di Catania ha altresì effettuato 2 arresti in esecuzione di un ordine di custodia cautelare emesso dal G.I.P. del Tribunale di Catania e 3 denunce per caporalato, a cui si sommano altri 10 deferimenti per violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.

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