Novara di Sicilia, Festival dei suoni-Suoni al tramonto

Novara di Sicilia, Festival dei suoni-Suoni al tramonto

NOVARA DI SICILIA – La magia della bella musica unita a quella dell’incantevole paesaggio hanno creato una miscellanea dal sapore quasi fiabesco che ha inebriato il pubblico presente nel bellissimo borgo di Novara di Sicilia, grazie alla settima edizione del Festival dei suoni, “Suoni al Tramonto”, con la direzione artistica del maestro Antero Arena, promossa dall’Associazione Orchestra da Camera di Messina e dallo stesso Comune di Novara. Dal 23 al 26, nel piazzale della suggestiva chiesa di Sant’Antonio, si sono susseguiti vari artisti che hanno proposto generi musicali differenti ma tutti di altissimo livello. A porgere i saluti, il sindaco di Novara di Sicilia Gino Bertolami che ha ribadito l’importanza del Festival per la comunità novarese. A dare il via al Festival il “Duo Improprium” (Domenico Testaì e Maurizio Burzillà, flauto e fisarmonica), in una performance straordinaria, frutto di una ricerca di stilemi e articolazioni che vanno oltre gli schemi tradizionali. Grandi suggestioni il sabato con il “Mythos Clarinet Quartet”, introdotti dal vice sindaco e assessore Salvatore Buemi. Un nutrito pubblico ha seguito, domenica, il trio “Bel canto” col baritono Federico Roberto Raneri e il soprano Giulia Presti accompagnati al pianoforte da Maria Assunta Munafò che hanno proposto un ricco programma che ha spaziato dal repertorio lirico a quello classico napoletano, coinvolgendo il pubblico nei brani più celebri. Per l’occasione è stato presentato il Lions di Novara, club satellite di Barcellona, con là neo presidente Elisabetta Sofia. A chiudere l’intenso cartellone del festival, il gruppo “Le Matrioske”,( Simona Ferrigno, Virginia Majorana, Ciccio Piras e Antonio Pitzu) che hanno trascinato il pubblico in un viaggio intorno alle danze e alle musiche del sud Italia e del resto d’Europa: dalle tarantelle calabresi alle sonorità irlandesi, dai valzer francesi alle pizziche pugliesi, dai ritmi greci a quelli portoghesi fino alle musiche agropastorali siciliane.

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