OTRANTO – “Un’alleanza forte tra tutti i giornalisti dei Paesi del Mediterraneo per ribadire la condanna agli attacchi al diritto di cronaca. Sicurezza, diversità, dialogo e pace. Con queste parole pronunciate dal giornalista Salvatore Di Salvo, segretario nazionale Ucsi all’apertura alla 16ma edizione del Festival Giornalisti del Mediterraneo, un appuntamento che quest’anno, come in passato, vede migliaia di persone presenti a Largo Porta Alfonsina per assistere a quattro serate di dialogo, confronto e ascolto la cui direzione è stata curata dal giornalista Tommaso Forte. Al panel, moderato dal giornalista Paolo Di Giannantonio, dal titolo “Giornalismo, deontologia e democrazia al servizio dei cittadini” hanno partecipato il presidente Ucsi Vincenzo Varagona, la giornalista di Mediaset Maria Luisa Sgobba, vice presidente nazionale dell’Ucsi, l’autore televisivo Alessandro Banfi, il giornalista Andrea De Angelis di Vatican News e il giornalista di Rai Parlamento Renato Piccoli, socio Ucsi e curatore insieme a Giuseppe Delle Cave del position paper “Oltre le 5W, 5M per un giornalismo responsabile. Perché e come i giornalisti sono chiamati a fare di più (“More”)”. Al lavoro di stesura hanno partecipato Naike Monique Borgo, Roberta Carlucci, Serena Queirolo, JulijaCotic, Federica Gentile Luca Antonio Ciciriello, Lucandrea Massaro, Andrea Cuminatto, Fabio Massimo Mattoni Eugenio Montesano. Negli interventi il presidente Vincenzo Varagona ha sottolineato l’importanza di “ascoltare con l’orecchio del cuore, come richiamato da papa Francesco, e mettere al centro la persona. Crediamo nell’esperienza del “Giornalismo costruttivo” e di quello comunitario dei media diocesani.
Mettiamo insieme i giornalisti di buona volontà e diamo un orizzonte ai giovani”. Per uscire dall’empasse, l’Ucsi ha chiesto agli organizzatori del Festival del Giornalismo del Mediterrano la collaborazione di tutti. Un manifesto da condividere con la cittadinanza per uh informazione al servizio della democrazia. L’idea capire cosa si può fare di più. E’ partire dalla cinque “M” (more), di più in Inglese. Poi l’intervento di Alessandro Banfi e Maria Luisa Sgobba che sottolinea l’impegno dei giovani con la Scuola di Assisi, una palestra formativa per i giovani che si affacciano al mondo del giornalismo. Il giornalista di Rai Parlamento Renato Piccoli sottolinea che “Non si può raccontare senza domandare e senza ricercare. Senza un giornalista che si dedica all’approfondimento non esiste una redazione. Definire privilegi tutele e diritti che spettano ai giornalisti significa imbavagliare la democrazia. Non si può scrivere stando incollati alle proprie sedie”.