Insieme per tutelare l’ambiente A Roma il Greenaccord insieme per tutelare l’ambiente

Insieme per tutelare l’ambiente A Roma il Greenaccord insieme per tutelare l’ambiente

di Francesca Maccaglia
A Roma sì e’ svolta al Centro di Preparazione Olimpica del CONI, la prima delle tre giornate dedicate al XVI Forum internazionale della Salvaguardia della Natura “Building Future Together”, “Il punto di svolta: insieme si puo’, organizzato dall’Associazione Culturale Greenaccord con la collaborazione dei suoi partner tecnici e i media partner, e con il patrocinio del CONI, dell’ UNESCO, della Regione Lazio, del Consiglio Regionale del Lazio, del Comune di Roma, dell’USSI, del Comune di Frascati, della FNSI, dell’UCSI, della ENAJ e di BioArchitettura. La platea dei giornalisti, alcuni italiani, la maggior parte proveniente da diversi paesi del mondo, con le loro domande hanno permesso ai relatori di approfondire i loro interessantissimi interventi.
Il primo panel di apertura e’ stato moderato dalla vicepresidente USSI (Unione Sportiva Stampa Italiana), Domenica Caligaris, ed ha avuto come tema il contributo delle donne.
Nei saluti iniziali il presidente di Greenaccord, Alfonso Cauteruccio, evidenziando tra gli altri il contributo delle donne, ha sottolineato il loro valore. “Con la loro creatività, genialità e generosità, – ha detto – le donne stanno operando nel mondo in termini di attivismo, di ricerca scientifica, di sensibilità politica e di scelte concrete. Hanno una marcia in più e sanno essere più determinate e incisive”.
Il contributo di Joellen Russell, del Dipartimento di Geoscienze dell’Universita dell’Arizona, dal titolo “Nuove metodologie per lo studio del ciclo del carbonio oceano /atmosfera” ha evidenziato come le catastrofi naturali provengano dall’oceano, dal profondo, sono dati di matematici. È un modello climatico quello che vediamo. Anziché migliorare le nostre previsioni meteorologiche siamo riusciti a migliorare la conoscenza del clima. “Non sono i vulcani – dichiara – la causa del cambiamento. climatico, siamo noi. È aumentato lo squilibrio energetico per l’intero pianeta. La CO2 è cambiata, ma non è neanche questo il problema principale. Il problema principale è il metano. Anno dopo anno assistiamo ad un aumento incredibile delle temperature”. Nel 2024 abbiamo battuto il record del 2023. La sua città di origine, Phoenix, è la città più calda. Soffermandosi in special modo sul riscaldamento degli oceani, – ha dichiarato – “Se conosciamo l’oceano, possiamo far si che ciascun paese sia responsabile delle proprie emissioni. È importante non solo ciò che entra, ma anche ciò’ che esce dall’oceano”.
Fondamentale quindi il monitoraggio, è necessaria una controllo sul carbonio.
Un altro problema molto importante sono i venti, che sono di una intensità enorme, c’è l’aumento dell’erosione causato da un effetto combinato del buco dell’ozono e della CO2.
In Nuova Zelanda con il cosiddetto Carbon Watch sono riusciti a rilevare solo metà delle emissioni dell’atmosfera. Dall’America invece sono riusciti a rilevare cosa c’è intorno all’oceano.
Science Moms, è l’associazione della quale è membro Jollen Russell, che raccoglie donne, madri e scienziate del clima.
“Dobbiamo avvalerci di altri strumenti – ha dichiarato. Negli Stati Uniti siamo passati dal carbonio al gas naturale, che e’ meno inquinante e siamo riusciti ad affrancarci quasi totalmente dal carbonio”.
La seconda relatrice, Grazia Di Salvia, amministratrice delegata di ITEA, ha posto il focus sulla innovazione tecnologica, nella fattispecie la Ossicombustione Flameless Pressurizzata, l’Ossicombustione senza fiamma. Il Gruppo Sofinter ha 150 anni di esperienza internazionale, opera a livello mondiale nel mercato dell’energia, del fuoco ne fa il suo core business più importante in tutto il mondo. Di Salvia si è soffermata sulla diversità tra gli Impianti di combustione tradizionale con aria e gli Impianti di Ossicombustione in pressione, che sono impianti piccoli, ed hanno un minore impatto paesaggistico.
L’Ossicombustione , inoltre, non produce cenere, produce materiale vetroso e va ad essere riutilizzato.
La seconda parte del primo panel è stata moderata da Enza Beltrone, Responsabile Progetti e Iniziative USSI, quattro gli interventi che si sono susseguiti. Il primo contributo, una video intervista, realizzata in webinar dalla giornalista Alessandra Turco alla ecologista e parlamentare europea, Annalisa Corrado.
A seguire, in sala il contributo di Alessandra Diotallevi, Responsabile del Servizio Sostenibilita di ANIA assicurazione, la quale ha sottolineato il doppio ruolo delle assicurazioni nella sostenibilità. Da un lato quello di investitore istituzionale riportando la cifra dei 900 miliardi di investimenti, dall’altro, quello di fornitore di protezione. Ed ha parlato delle politiche di investimento e delle politiche di disinvestimento, gli investimenti delle compagnie nella neutralità climatica e i loro obiettivi intermedi. È fondamentale premiare la clientela con incentivi sostenibili.
A seguire, Elena Pantaleo, atleta, consigliera CONI, e giurista. “Non stiamo affrontando il cambiamento climatico – afferma. Non sì può affrontare una crisi climatica in maniera settoriale, occorre un approccio globale.
La sostenibilità ambientale passa sempre dalla sostenibilità sociale ed economica. Ci vogliono le linee guida non da piccolo paese, ma con una visione globale”. La sessione mattutina si è conclusa con l’intervento del ten. col. Emanuela Gini, biologa naturalista, quasi trent’anni di servizio nel Corpo Forestale dello Stato, ora sta proseguendo la sua attività nell’Arma dei Carabinieri e fa parte del Comando Tutela Forestale e Parchi.
“La prevenzione è fondamentale – dichiara. Educazione ambientale, educare per far prendere coscienza alle nuove e alle vecchie generazioni, l’ambiente va tutelato e occorre ragionare in prospettive molto più ampie. Serve un approccio serio, procrastinato nel tempo, serve una cura”.
Molto interessanti le domande e gli spunti offerti dai giornalisti alle relatrici.

Nella sessione pomeridiana, Il contributo dello sport, moderato dallo scrittore e giornalista Valerio Piccioni.
Il prof. Mario Pescante, deputato al Parlamento europeo con una carriera sportiva nazionale, membro osservatore permanente del CIO presso l’Assemblea delle Nazioni Unite, si è soffermato sul tema della sostenibilità nel rapporto ONU. Nel 1987, – egli afferma – in agenda erano contemplati solo gli aspetti della tutela dell’ambiente. Più tardi sono state inserite altre variabili: l’aspetto economico, sociale e anche politico; soffermandosi poi sulla Tregua olimpica. Nell’Agenda del CIO ci sono due raccomandazioni, la quarta e la quinta, e la stessa agenda cita ben dieci volte la parola “sostenibilità”. A questa parola si e’ aggiunta successivamente la parola “legacy”, l’eredita’, i giochi devono essere qualcosa che devono lasciare qualcosa di ereditabile per il futuro. Soprattutto nel secolo passato, le olimpiadi troppo spesso hanno preso iniziative molto poco rispettose nei confronti della natura.
Le Olimpiadi moderne, quelle del Terzo Millennio, contengono altri principi, i valori della sostenibilità e della legacy.
Pescante si è soffermato quindi a spiegare le Olimpiadi di Atene, di Pechino, di Londra, quest’ultima considerata la salvatrice delle Olimpiadi cancellando gli sprechi di Atene. Il villaggio olimpico di Londra fu costruito nei quartieri di Londra, nei sobborghi, ed ha inquadrato i giochi in uno schema tale con i valori della sostenibilità e della legacy che e’ diventata un canovaccio per i giochi olimpici successivi. Parigi 2024 ha affrontato qualche volta, anche con il fiato in gola, il tema ambientale. La discussa balneabilità della Senna, la Tour Eiffel con i suoi cinque cerchi e la Reggia di Versailles con…
La percentuale delle donne che h preso parte alle Olimpiadi di Parigi e’ il 54,6%. La presenza della scuola dei rifugiati. La rappresentanza significativa di 33 atleti dichiarati neutrali, com il passaporto della Russia e della Bielorussia. Il prof. Pescante conclude il suo intervento con il Motto del CIO , “Più’ veloce, più alto, più forte”, al quale e’ stata aggiunta la parola Together, Insieme.

Gloria Zavatta, la direttrice dipartimento legacy e sostenibilità, ha ricordato che Torino 2006 fu una delle prime Olimpiadi ad avere la Commissione ambientale e si è soffermata sulla spiegazione del progetto MilanoCortina 2026 evidenziando la crescita di presenze femminili. Nel sito del CONI si possono consultare le Linee Guida sulla rappresentazione nello sport:100 esperte per lo sport, una “call to action” per diffondere valori base del CIO.
A seguire, il dettagliato intervento di Jacopo Romeo, Responsabile della comunicazione dell’Udinese, una squadra da trent’anni in serie A, della quale proprietaria è la famiglia Pozzo, che ha presentato come un modello di business virtuoso e sostenible. Di fondamentale importanza la Governancee la scelta di Committment green. Una comunicazione internazionale. Il Blu energy stadium, dove vengono utilizzate solo energie da fonti rinnovabili. Le pochissime emissioni restanti vengono compensate con la piantumazione di alberi. La costruzione di un Parco fotovoltaico sostenibile, il primo stadio green con le batterie.
LUdinese è una Squadra multietnica. Eco Summer Camp per i ragazzi (le maglie).
Una politica a 360 gradi per coinvolgere tifosi, ragazzi, scuola e comunità.
Nell’ultima parte della sessione pomeridiana è stato posto il focus sull’impiantistica con l’arch. Simone De Feo, GAU ARENA, relatore al posto di Gino Zavanella, progettista dello Juventus Stadium. Il primo stadio in Italia che ha realizzato un progetto della sostenibilità nello stadio. A seguire, l’architetto si è soffermato sull’Allianz Stadium di Torino uno studio sartoriale, in modo da coniugare la sostenibilità ambientale ma anche la sostenibilità economica analizzando il consumo del suolo, l’utilizzo di materiali e le risorse. La priorità e, quello di sfruttare di riqualificare il patrimonio esistente, quello attuale di Torino recupera il 50% dello stadio esistente, rispetto al vecchio Stadio delle Alpi. A seguire, lo stadio di Bologna costruito negli anni Venti del secolo scorso, poi ristrutturato negli anni 90, adesso è vincolato ed ha una grandissima storia. È stato recuperato più di un ettaro di superficie, più di uno stadio da calcio. I nuovi stadi sono dotati di strutture eleganti, una sostenibilità anche sociale, non hanno barriere, per creare la maggiore inclusività. Spazi ospitalità e servizi di qualità. Lo stadio di Cremona e quello di La Spezia sono stadi più piccoli, da 12000 posti, ma non rinunciano a mettere servizi per la comunità. Si tratta di ambienti molto intimi, accoglienti che possono essere utilizzati ogni giorno. I materiali sono ricaricabili, che possono essere riutilizzabili e riciclabili a fine vita ed una facilità della manutenzione.

Lo stadio di Avellino, è un progetto in corso, da 20000 posti, è uno stadio con molti servizi. Una forma unica, apparentemente, ma con pochi costi di gestione e manutenzione, irregolare, calato sulle esigenze della squadra. Un esempio di stadio alimentato da fonti rinnovabili è lo Stadio di Bologna, “Nearly Zero Energy”, connesso, cablato, con il recupero dell’acqua piovana, il campo è riscaldato con calore recuperato dalle pompe di calore, uno stadio piu sicuro.
Alessia Scappini, Amministratrice delegata di Revet spa, si occupa dei rifiuti urbani dei cittadini. L’ hub del riciclo più importante dell’Italia centro meridionale. È l’unica azienda italiana che gestisce completamente l’intero riciclo delle plastiche miste.
Infine, Marco Lollobrigida vicedirettore di Rai Sport che si è posto la seguente domanda:
in che modo posso contribuire da giornalista? Importantissima la testimonianza sensibile, la presenza delle cose sensibili. In Italia si va avanti a deroghe e a proroghe.
Al termine della sessione ancora domande per i relatori da parte dei giornalisti presenti in sala.
Al contributo della politica e delle istituzioni, a quello dell’economia e della finanza e della tecnologia e dell’impresa, saranno dedicate le successive sessioni a Frascati presso il Centro Papa Giovanni XXIII, di venerdì 11 e sabato 12 ottobre. L’ultima riflessione dedicata alla comunicazione ambientale, tra divulgazione scientifica e diffusione civica con il conferimento finale del “Greenaccord International Media Award”.

Salvaguardare l’ambiente significa mitigare l’impronta dell’uomo, tutelare e conservare gli habitat (soprattutto delle specie minacciate), tutelare e conservare la biodiversità, garantire la presenza di acqua ed aria pulite per tutte le specie, limitando l’inquinamento e i danni all’ambiente.

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