di Luca Marino
LENTINI – “Una larga parte delle mutuazioni che causano i tumori non è evitabile” poiché “il caso vince in due terzi di queste, anche se non necessariamente, perché alcuni tipi di mutazioni potrebbero essere diversamente impattate dall’ambiente” il che significa che “i tumori non sono evitabili” ma che si può far tanto “per ridurre la mortalità da tumori: alcuni sono più facilmente prevedibili (dove il caso conta niente) con la prevenzione primaria, altri sono invece poco prevedibili e possiamo solo provare a diagnosticarli in tempo con la prevenzione secondaria”. E’ il succo, riassunto in una semplice slide, del ben più complesso ed articolato intervento che il dottore Luca Manzella, d’origine leccese, della divisione di Oncologia medica gastrointestinale e dei tumori endocrini, nonché direttore del laboratorio di Oncologia traslazionale, dell’Istituto europeo oncologico di Milano, ha tenuto nei locali dell’istituto di istruzione superiore “Gorgia-Vittorini”, a beneficio degli alunni delle classi V dell’indirizzo scientifico, nell’ambito delle attività divulgative per le scuole programmate dalla sezione cittadina dell’A.i.r.c. presieduta da Rita Lazzara. Dopo i saluti del dirigente scolastico Vincenzo Pappalardo, Rita Lazzara ha introdotto il ricercatore, bravissimo nel porgere all’attento uditorio concetti di fisica, chimica, biologia e statistica senza i quali non è possibile inquadrare il contesto in cui insorge la patologia tumorale. Da qui alla scansione probabilistico-casuale il discorso arriva alla prevenzione, primaria e secondaria, unica vera arma che ciascuno ha per contrastare la malattia: concetto che il relatore ha voluto rimarcare ai ragazzi, in quanto già a quest’età è utile e doveroso parlarne. Il resto, quando la malattia è insorta, lo fanno -nei limiti tragicamente noti nei casi più perniciosi- le cure e soprattutto la ricerca scientifica per la quale l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro da lustri meritoriamente si batte con i fondi messi a disposizione grazie alle iniziative che ogni anno organizza coinvolgendo centinaia di migliaia di italiani. Al termine della conferenza ha fatto seguito un intenso dibattito tra il relatore, alcuni volontari dell’A.i.r.c. e gli studenti che hanno posto molte domande. Una anche da parte nostra sulla veridicità dell’aumentata incidenza, post covid, dei tumori nelle giovani generazioni ed in maniera particolare di quelli che colpiscono il cavo oro-faringeo. “Una correlazione precisa che si basi su dati statistici attendibili -ci ha risposto- ancora non possiamo dire esserci in generale; per i tumori a cui fa riferimento, oggi certamente incidono più le infezioni da Hpv, il papilloma virus”. E qui, nello specifico, tanto ci sarebbe da dire, a partire proprio da ciò che potrebbe fare la scuola e non solo lei.