PALERMO – Si è svolta a Palermo ieri, martedì 15 gennaio, l’audizione della Federazione Rete No Mafie presso la Commissione regionale antimafia. Il presidente di Rete No Mafie Salvatore Giuffrida e il vicepresidente Nicola Clemenza hanno manifestato lo stato di grave allarme che sta interessando le associazioni antiracket siciliane. “La nuova classe politica siciliana – ha dichiarato Giuffrida – sta dimostrando di ignorare il contributo che le associazioni antiracket hanno dato e che continuano a dare nel contrastare il fenomeno delle estorsioni, che nell’economia mafiosa restano ancora uno strumento strategico di controllo del territorio. L’attuale governo regionale mostra una colpevole indifferenza nei confronti di centinaia di volontari che donano il loro tempo e il loro impegno senza percepirne un solo centesimo. Di conseguenza, il Parlamento siciliano, nelle pieghe della legge di stabilità per il 2018, ha votato con poche voci contrarie una norma farneticante, dai contorni giustizialisti e punitivi, che di fatto ha azzerato il modesto contributo economico finora previsto per le associazioni. Il Presidente della Regione finora non ha risposto alle nostre sollecitazioni per un incontro chiarificatore. Come se non bastasse, nella Sicilia occidentale le prefetture di Palermo e Trapani si sono accanite contro quattro associazioni antiracket escludendole dall’elenco delle associazioni affidabili e costringendo una persona perbene come Enrico Colajanni, animatore di quelle associazioni, a intraprendere uno sciopero della fame arrivato al 40° giorno.” Al termine dell’incontro, la delegazione di Rete No Mafie ha affidato al presidente della Commissione, Claudio Fava, la richiesta di farsi portavoce perché vengano ripristinate norme ragionevoli per sostenere l’impegno delle associazioni antiracket.