PALERMO – I responsabili e gli appartenenti alla Confraternite della Diocesi di Palermo non devono avere precedenti penali, in particolare per quanto riguarda reati di mafia, e non possono essere iscritti alla massoneria. Lo stabilisce un decreto dell’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, pubblicato sul sito dell’arcidiocesi, che rappresenta un giro di vite nei confronti di ogni tentativo di infiltrazioni mafiose e criminali all’interno delle organizzazioni religiose.
“Non possono essere accolti, quali membri della Confraternita – si legge nel decreto dell’arcivescovo – coloro che si sono resi colpevoli di reati disonorevoli o che con il loro comportamento provocano scandalo; coloro che appartengono ad associazioni di stampo mafioso o ad associazioni più o meno segrete contrarie ai valori evangelici – l’Iscrizione alle associazioni massoniche ‘rimane proibita’ dalla Chiesa”.