Siracusa, Inaugurata la biblioteca dell’associazione “Per la città che vorrei”

Siracusa, Inaugurata la biblioteca dell’associazione “Per la città che vorrei”

SIRACUSA – Siracusa conta una nuova biblioteca. Quella dell’associazione culturale “Per la città che vorrei”, inaugurata nel fine settimana all’hotel Relax. «L’iniziativa – ha precisato Sergio Pillitteri, presidente di “Per la città che vorrei” – è rivolta non solo ai soci ma a tutti i siracusani. Ed ha un ambizioso obiettivo, quello di fare rete con altre biblioteche». Non a caso all’inaugurazione ha partecipato anche Maurizio Gatto, responsabile della biblioteca “Vittorini”, il quale ha spiegato: «Esiste un sistema bibliotecario provinciale che al momento raggruppa circa 50 biblioteche dislocate in tutta la provincia. Per cui un utente può recarsi in qualsiasi biblioteca del sistema, chiedere il libro di cui ha bisogno e ottenerlo anche se si trova in una struttura diversa da quella a cui si è rivolto». All’inaugurazione ha partecipato anche l’on. Bruno Marziano che donerà diversi testi alla neo-struttura. «Sono certo che anche in tempi di ebook – ha detto Marziano – il valore del libro cartaceo sia indiscutibile. Ho saputo di questa iniziativa e siccome ho migliaia di libri che “non vivono più”, ho chiesto agli amici dell’associazione di dare un’occhiata alla mia biblioteca e di segnalarmi i testi a cui sono interessati. Testi che sarò ben lieto di donare a questa biblioteca». L’inaugurazione della nuova iniziativa ha rappresentato anche la preziosa occasione per trascorrere una piacevole serata all’insegna della musica e della cultura. Corrado Strano ha infatti allietato l’evento con la sua fisarmonica, tra i brani eseguiti: “Tu che m’hai preso il cuor”, “Non ti scordar di me” e “I te vurria vasà”. Letti dal socio Nino Risuglia anche i versi di Corrado Strano dal titolo “Omaggio alla fisarmonica. Clarissa Meyringer ha letto alcuni brani tratti da “I bambini della Croce Bianca” di Carmelo Miduri mentre Sebastiana Mozzicato ha letto brani da “Nonni e nipoti” di Giuseppe Lombardo.

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