SIRACUSA – Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il decreto che attiva il “Piano Nazionale per la sicurezza del territorio”, il più grande Piano mai realizzato prima contro il dissesto idrogeologico e il maltempo” dichiarano Stefano Zito e Paolo Ficara del M5s. “Alla Sicilia andranno subito 221 milioni per fronteggiare l’emergenza” proseguono il deputato regionale Zito e il portavoce nazionale Ficara. “Grazie al Piano ProteggiItalia, abbiamo stanziato circa 11 miliardi di euro da spendere nel triennio 2019-2021, messi a disposizione a regioni ed enti locali contro il dissesto idrogeologico e il maltempo. Di questi, 3 miliardi di euro sono già disponibili per il 2019 – in cui rientrano quelli destinati alla nostra regione – e andranno ai progetti cantierabili di Regioni e province colpite dal maltempo ad ottobre-novembre 2018, con l’obiettivo di far partire fin da subito i lavori, così come aveva promesso Luigi Di Maio durante la sua visita nei luoghi in questione. L’obiettivo per il 2019 è quello di far partire subito i cantieri. E’ importante riavviare al più presto anche lavoro ed economia. Quando sentiamo che questo governo ha tagliato gli investimenti o blocca i cantieri, rispondiamo con i fatti: noi gli investimenti li facciamo e i cantieri li avviamo, e puntiamo su quelli che servono davvero ai cittadini, diffusi su tutto il territorio nazionale”, spiegano i deputati del MoVimento 5 Stelle. Il Piano si basa su 4 pilastri: rispondere alle emergenze, potenziare la prevenzione e la manutenzione, avviare una semplificazione delle procedure per velocizzare gli investimenti e rafforzare sia il controllo sia la gestione degli stessi. “In particolare, 3 miliardi andranno alla protezione Civile, 4 miliardi al inistero dell’Ambiente per gli interventi strutturali contro il dissesto e 3,5 miliardi per la prevenzione che saranno successivamente ripartiti tra Regioni ed Enti. Finalmente apriamo cantieri in tutta Italia per mettere in sicurezza il nostro territorio martoriato da anni di ingiustificata assenza da parte della politica”, concludono Stefano Zito e Paolo Ficara.