SORTINO – A sedici anni dall’incidente di volo che ha visto cadere – nel corso di una perlustrazione aerea – il Mar.AsUPS Alessandro Trovato, il Mar.AsUPS Enrico Mincone, effettivi al Nucleo Elicotteri Carabinieri di Catania ed il Brig. Massimiliano Lotito, in forza al Comando Provinciale dell’Arma aretusea, i Carabinieri della Provincia di Siracusa e del 12° Nucleo Elicotteri di Catania si sono riuniti nel ricordo dei colleghi venuti a mancare tragicamente nel pomeriggio del 5 maggio 2003 in agro di Sortino. Nella mattinata del 6 maggio, a Sortino, cittadina che da sempre ha dimostrato solidarietà e vicinanza all’Arma, alla presenza delle massime Autorità civili, militari e religiose della provincia, tra cui il Prefetto di Siracusa Dott. Luigi Pizzi, il Procuratore della Repubblica di Siracusa Dott. Fabio Scavone, il Vicario dell’Arcivescovo Mons. Sebastiano Amenta, il Comandante Marittimo in Sicilia Contrammiraglio Andrea Cottini, il Questore Dott.ssa Gabriella Ioppolo ed i Comandanti Provinciale della Guardia di Finanza Col. Luca De Simone, della Capitaneria di Porto C.V. Luigi D’Aniello e del Distaccamento dell’Aeronautica Militare di Siracusa Ten. Col. Gianluca Angelucci, nonché del comandante del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Catania, Magg. Simone Termentini, il Sindaco Dottor Vincenzo Parlato, i militari della Benemerita ed i familiari delle vittime, hanno deposto una corona innanzi al cippo che la comunità sortinese ha eretto nel 2006 sul luogo dell’incidente, da qualche anno riposizionato nei giardini antistanti la sede del Comune. Dopo la deposizione della corona e la Santa benedizione della Stele, le Autorità presenti, i familiari, una nutrita rappresentanza di Carabinieri, in servizio ed in congedo, e comuni cittadini si sono stretti, in preghiera, attorno ai familiari dei caduti, in una messa celebrata nella Chiesa di S. Giuseppe dal Cappellano Militare dell’Arma per la Sicilia Orientale, Don Rosario Scibilia. Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Siracusa, Colonnello Giovanni Tamborrino, dopo aver richiamato le circostanze che in quel 5 maggio del 2003 portarono i tre militari dell’Arma all’estremo sacrificio, mentre sorvolavano la valle dell’Anapo a bordo di un elicottero per individuare aree di possibile nascondiglio di latitanti nelle quali poi disporre mirati servizi di ricerca, ha salutato e ringraziato le Autorità e tutti i presenti e, stringendosi simbolicamente ai familiari delle vittime, ha ricordato Alessandro, Enrico e Massimiliano, tre Carabinieri vittime del quotidiano dovere al servizio della Comunità, evidenziando l’attualità del loro esempio in un’Italia che ancora recentemente ha visto cadere un Maresciallo dei Carabinieri in Puglia. Anche il Prefetto Luigi Pizzi, in occasione di un breve saluto, ha evidenziato l’eccezionalità della professione di chi milita nelle Forze Armate e di Polizia, fra i cui doveri è contemplato il rischio della propria incolumità e della stessa vita.
Renato MARINO