PALERMO – “La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che respinge il ricorso dell’Italia contro il ‘taglio’ di 380 milioni di euro per la Sicilia di fatto certifica l’incapacità di politici e burocrati siciliani nella programmazione dei fondi europei. Musumeci apra un’indagine interna perché chi abbia sbagliato paghi. Non siano i cittadini siciliani a pagare gli errori dei singoli burocrati”. A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione Bilancio all’Ars Luigi Sunseri a proposito della sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea che ha respinto il ricorso dell’Italia contro il ‘taglio’ di 380 milioni di euro per la Sicilia per gravi carenze nella gestione e nei controlli. “La vicenda – spiega Sunseri – ha inizio nel 2005 quando la Commissione Europea effettuando una prima verifica contabile cominciò a notare evidenti e gravi irregolarità. Dopo questa prima verifica la Commissione ritenne che esistevano ‘carenze relative alla gestione e al controllo dell’intervento finanziario’ e oggi la sentenza della Corte UE certifica questo ennesimo disastro. Purtroppo chi sbaglia in Sicilia rimane sempre al proprio posto e non si ha notizia dei funzionari che sono stati autori di questo ennesimo disastro. Per questa ragione, insieme al mio gruppo, ho chiesto al presidente della Regione Musumeci di avviare un’indagine interna per risalire ai responsabili che sono stati capaci di far perdere l’ennesima opportunità alla nostra comunità” – conclude il deputato.