Arabi e Normanni, il primo atto di tolleranza della storia   siciliana: è partita la 46esima edizione del Palio

Arabi e Normanni, il primo atto di tolleranza della storia siciliana: è partita la 46esima edizione del Palio

PIAZZA ARMERINA – L’arrivo in città di Ruggero D’Altavilla, che ferma la strage di arabi. Da quel momento ha inizio il primo atto di tolleranza e convivenza, tra popoli diversi, della storia siciliana. È partita ieri la 64esima edizione del Palio dei Normanni, per la prima volta dopo più di mezzo secolo messa in scena da attori professionisti e guidata dalla regista Gisella Calì. Alle 18 in una piazza Semini stracolma di pubblico si è svolto il momento della “Consegna delle armi”. Un vero e proprio racconto interpretato per la prima volta, dove ogni personaggio sembrava vivere la realtà del momento a partire dal Malaterra, biografo ufficiale degli Altavilla, qui in funzione di narratore, interpretato magistralmente da Emanuele Puglia che ha immediatamente trasportato il pubblico nella Sicilia dell’anno Mille. Il Gran magistrato interpretato da Turi Amore, ha aperto ufficialmente la cerimonia del primo giorno di Palio e a supportarlo nel momento emozionale della “Consegna delle armi” e alla successiva benedizione il Cerimoniere Gianluca Barbagallo e il Banditore di città Nicola Costa. I disegni e i movimenti scenici scandivano l’ingresso dei Quartiere Monte, Castellina, Casalotto e Canali all’interno di piazza Semini: i rituali della consegna dei ceri e della lampada votiva e la consegna delle lance ai cavalieri giostranti sono stati particolarmente apprezzati. Apprezzati anche i musici: lo spettacolo di tamburi rullanti e trombe rappresenta da anni una sfida nella sfida. Alle 22 nella piazza del Castello Aragonese è stato celebrato un altro momento emozionale: è stata inscenata la condanna a morte degli arabi, salvati dall’arrivo a cavallo di Ruggero D’Altavilla, interpretato dall’attore Pietro Genuardi.
“Piazza Armerina è una città magica – ha raccontato la regista – i palazzi, le strade, le pietre trasudano le ricchezze di culture e popoli che l’hanno vissuta. E’ uno straordinario set cinematografico, non in cartapesta ma con una storia concreta, una personalità composita. Ha una propria identità, un profumo, un suono (i tamburi che si sentono in questi giorni riecheggiare fino a tarda notte sono il cuore pulsante della città), un’ anima. Ed è, e non potrebbe essere altrimenti, la scenografia ideale per la più grande manifestazione storica del sud Italia. Oltre seicento figuranti, cavalli e cavalieri, un’intera città che, con l’orgoglio dell’appartenenza, rivive una delle pagine più interessanti della storia siciliana”.Oggi parte la seconda giornata di Palio, e alle 19 in piazza Duomo è prevista la drammatizzazione della “Consegna delle chiavi della città” al conte Ruggero D’Altavilla. Ieri sera, sempre nella cornice del castello aragonese, si è svolta la terza serata del MadFest, diretto da Liliana Nigro. Si è esibita la band Kalevala, tra esibizioni e fuochi degli artisti di strada.

Renato Marino

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