di Emanuele Gentile
CARLENTINI – E’ innegabile che ci sia un problema chiamato “Piazza Nicola Capria”. Da tempo i residenti del quartiere, sorto a seguito del Terremoto di Santa Lucia, esprimono preoccupazione in quanto la sera la zona di Piazza Nicola Capria diventa il palcoscenico dove si esibiscono giovani che non hanno molto presente il concetto di educazione. Quindi, assistiamo a un corollario di comportamenti e atti che non hanno nulla a che vedere con il succitato concetto di educazione: caroselli di moto e automobili fino a notte fonda, spericolate manovre, musica a tutto volume, grida, rilascio di immondizia a più non posso e tanto altro ancora. Giustamente i residenti non ne possono più anche perché qui è lampante il non rispetto del principio sancito dalla legge riguardante la quiete pubblica. Tutti sono a conoscenza della situazione. In primis Comune e autorità di polizia. Tuttavia, le risposte latitano facendo sì che il problema si aggrava ogni giorno che passa. Si dice che il servizio dei Vigili Urbani finisce alle 8 di sera. D’accordo… Ma non si possono trovare assieme alle forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza) possibilità operative in modo da poter sorvegliare in maniera adeguata la zona? Erano state istallate delle telecamere. Ottima iniziativa. Tuttavia, vorremmo sapere che le medesime sono attive. Va da sé che le telecamere sarebbero un grande aiuto nel valutare la gravità degli atti commessi da giovani fin troppo disinvolti agevolando l’azione di prevenzione e repressione delle autorità competenti. Poi basterebbero degli accorgimenti di facile realizzazione per mitigare gli effetti indesiderati del disturbo e del rumore. Prima di tutto, installare in tutto la zona dei dissuasori di velocità in modo da impedire l’eccessiva velocità di motociclette macchine. Velocità che causa parecchio fastidio ai residenti del quartiere. Inoltre, l’accesso alla vera e propria Piazza Nicola Capria dovrebbe essere reso impossibile. La piazza in sé dovrebbe essere a disposizione del semplice passeggio, mentre lo slargo di sotto rivestirebbe la funzione di parcheggio. Ricordo, altresì, che un’Ordinanza dell’ex-Sindaco Pippo Basso proibiva il gioco del pallone delle aree pubbliche comunali. In breve, basterebbe lavorare tutti quanti assieme per raggiungere l’obiettivo che tutti noi vogliamo. Ossia poter godere della Piazza Nicola Capria in santa pace e realizzare appieno la sua funzione di centro di aggregazione per la cittadinanza che abita in quella zona. Infine, vorrei attirare la vostra attenzione su un fatto che ritengo essenziale per migliorare la vivibilità della nostra cittadina. I rapporti fra cittadini e amministratori non devono essere improntanti su una reale mancanza di comunicazione fra i due attori in gioco. Credo che in tale settore si possano e si debbano registrare dei miglioramenti evidenti e importanti. Infatti, un miglioramento netto e sostanziale delle relazioni cittadini/amministratori servirebbe a sviluppare un’atmosfera di reale collaborazione fra le parti. Condizione senza la quale è quasi impossibile creare quel senso di comunità e consonanza basilari all’amministrazione di Carlentini. Senso di comunità che i fatti di Piazza Nicola Capria, purtroppo, dimostrano non esistere. Ecco, dunque, la necessità che si lavori molto sul lato educativo al fine di non lasciare all’abbandono tutti questi giovani. Una sinergia fra Comune, cittadini, associazionismo e scuole sarebbe davvero utile e faconda di positive ricadute sulla convivenza civile del nostro paese . Si spera che la risoluzione del problema denominato “Piazza Nicola Capria” sancisca un nuovo modo di affrontare le problematiche inerenti alla vivibilità e buon vivere di Carlentini.