CATANIA – Secondo i dati 2018 presenti nell’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica del Miur, circa il 58% delle scuole non rispetta le norme antincendio. In Sicilia, su 3.669 scuole, solo 470 possiedono il Certificato di prevenzione incendi (CPI); e la situazione nella provincia di Catania non è migliore: su 749 istituti, circa l’80% ha presentato progetto di adeguamento con la vecchia normativa, ma solo 130 istituti hanno ottenuto il certificato antincendio. È quanto emerso durante il seminario che si è svolto ieri pomeriggio al President Park Hotel, per focalizzare l’attenzione sul nuovo Codice di prevenzione incendi, in vigore da domani (domenica 20 ottobre). «Un tema di grande rilevanza – ha sottolineato il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Giuseppe Platania – perché interessa la più grande azienda pubblica e la più numerosa comunità del nostro Paese, luogo di formazione di cittadinanza attiva e di crescita dei giovani. Purtroppo le nostre scuole non sono sicure: ai dati della sicurezza antincendio, inoltre, il potenziale rischio diventa elevatissimo se sommiamo quello legato alla vulnerabilità sismica e alla carenza di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria». Per questo ingegneri, architetti, geometri e periti industriali hanno promosso un evento formativo alla presenza del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Catania, del Comune e delle istituzioni scolastiche – presente anche il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Emilio Grasso – per consentire ai professionisti etnei di essere aggiornati sull’evoluzione normativa e ai “portatori d’interesse” di lavorare in sinergia per mitigare i rischi, percorrendo la strada della prevenzione. «Dobbiamo farci trovare pronti per cogliere i cambiamenti – ha commentato il presidente della Fondazione Ingegneri Mauro Scaccianoce – e questo lo si può solo fare solo seguendo percorsi formativi di qualità: la fondazione proseguirà in questa direzione, abbiamo già in programma un secondo seminario che si occuperà delle strutture alberghiere e di vendita. Questo nuovo modo di progettare non più prescrittivo (legato meramente alle norme) ma prestazionale e ingegneristico, consentirà di certo un risparmio di risorse pubbliche e private: i progetti e le scelte potranno infatti essere ottimizzati e contemporaneamente i professionisti potranno pretendere compensi adeguati alle prestazioni, con criteri meritocratici e legati alle competenze. Un processo che certamente avvantaggerà coloro che sono maggiormente reattivi, i giovani in primis, che finalmente avranno nuove opportunità lavorative». Un’occasione, quella di ieri, «che non ha solo garantito aggiornamento professionale – ha aggiunto Maurizio Mannanici, al tavolo dei relatori insieme a Sabrina Tosto per rappresentare l’Ordine e la Fondazione degli Architetti – ma che ha offerto spunti di dibattito con tutti gli attori della filiera per affrontare non solo gli aspetti normativi, ma anche quelli legati alle strategie di prevenzione che garantiscono gli obiettivi di sicurezza, mediante diverse soluzioni progettuali che consentono l’adeguamento agli standard internazionali. La presenza dei dirigenti scolastici da un lato, e dei vigili del fuoco dall’altro, ha permesso poi di avere un quadro allargato che contempla le esigenze di chi vive i luoghi e di chi monitora la situazione favorendo la cultura dell’applicazione delle regole. Un ringraziamento va al consigliere Giovanni Lucifora per l’impegno e lo sforzo organizzativo». A moderare l’incontro, infatti, proprio il comandante provinciale dei VVF, Giuseppe Verme: «Le strutture scolastiche negli ultimi tempi hanno migliorato le condizioni di sicurezza – ha sottolineato – spesso non sono a norma per tecnicismi, problemi burocratici o criticità marginali che possono essere risolti in breve tempo e con interventi di modesta entità: per questo invitiamo tutte le scuole a rivisitare tutte le soluzioni messe in campo, anche alla luce della nuova normativa, per innalzare il livello di sicurezza e di qualità delle strutture che accolgono i nostri giovani». Sono intervenuti tra gli altri: il direttore centrale dei vigili del fuoco per la prevenzione e sicurezza tecnica Gabriele Cavriani, il presidente del Collegio Geometri Agatino Spoto, il presidente dell’Ordine Periti Nicolò Vitale, Gabriella Cristaudo (Comando Vigili del Fuoco Catania), il responsabile manutenzioni del Comune di Catania Fabio Finocchiaro, Filippo Di Mauro (esperto antincendio), Giuseppe Amaro, massimo esperto a livello nazionale sulle tecniche antincendio negli edifici e la sicurezza antincendio.