“Raccontami una storia” A Catania un appuntamento aperto al pubblico alla scoperta di gioielli, storie e mirabilia dell’antico Ateneo

“Raccontami una storia” A Catania un appuntamento aperto al pubblico alla scoperta di gioielli, storie e mirabilia dell’antico Ateneo

CATANIA – Un luogo simbolo della città di Catania, della sua storia, della sua cultura. Sarà una mattinata alla scoperta di “gioielli”, “storia” e “mirabilia” del più antico Ateneo siciliano, dal 1434 cuore culturale pulsante della Città di Catania e della Trinacria. Appuntamento venerdì 20 dicembre a Catania nella sede dell’Università degli studi in piazza Università 2 per una nuova tappa dell’iniziativa “Raccontami una storia” nell’ambito del progetto “Le forme dell’Identità” che fa parte delle azioni di promozione e valorizzazione del territorio, previste nel più ampio programma di attività, finanziato dal MiBACT a valere sulla Legge 77 del 2006 e co-finanziato dalle Regione siciliana dedicato ai tre Siti Unesco del Sud Est.
Il progetto sta toccando le città che fanno parte dei tre siti Unesco ed è promosso in collaborazione con l’Agesci.
A Catania a partire dalle 11 ci sarà un incontro con la partecipazione di Rossella Bruno del Dipartimento di Scienze Biologiche Geologiche e Ambientali, Salvatore Consoli dell’Archivio centrale di Ateneo e Salvatore Nucifora del Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente, dell’Università.
Si farà una visita al Palazzo Centrale con la partecipazione del Gruppo scout Catania 7 dell’Agesci. Il percorso di “scoperta” prevede la visita all’edificio storico Palazzo Centrale dell’Università di Catania “Siculorum Gymnasium”; il Museo dei Saperi e delle Mirabilia Siciliane, afferente al Sistema Museale di Ateneo; la mostra “La grande guerra e l’Università di Catania”, curata dall’ Archivio storico dell’Università degli Studi di Catania.
I luoghi
Il Palazzo Centrale dell’Università di Catania “Siculorum Gymnasium”. L’edificio ospita il Rettorato, gli uffici dell’Amministrazione centrale di Ateneo, Il Museo dei Saperi e delle Mirabilia Siciliane, l’Archivio Storico dell’Università e la Biblioteca regionale “Giambattista Caruso”. Il palazzo, come tutti i palazzi di Catania, fu ricostruito dopo il disastroso terremoto del 1693. Alla sua costruzione concorsero diversi architetti fra i quali Francesco e Antonino Battaglia, e Giovan Battista Vaccarini. Un ulteriore restauro avvenne dopo il terremoto del 1818.
Il Museo dei Saperi e delle Mirabilia Siciliane. L’allestimento prevede, tra gli altri, percorsi didattico-educativi attraverso la storia dell’Ateneo con materiali custoditi in collezione storico-artistica, Archivio storico, Archivio ceramografico. E ancora la giurisprudenza e ricerca storica con materiali custoditi in Collezione storico-artistica, Fondo storico della Biblioteca di Scienze giuridiche. Il progresso nella ricerca medica e fisica con materiali custoditi in: Museo di Biologia e Anatomia Umana “Lorenzo Bianchi”, Collezione di strumenti antichi della Fisica. Materiali pregiati custoditi in: Collezioni di Mineralogia, Petrografia e Vulcanologia, Paleontologia, Agrobiodiversità, Entomologia e Zoologia.
L’Archivio Storico dell’Università degli Studi di Catania. Esso conserva e rende consultabile al pubblico la documentazione dello Studio etneo, dal XVII al XX secolo. E’ luogo istituzionale di conservazione e valorizzazione della memoria dell’Ateneo. All’Archivio Storico è attualmente visitabile la mostra intitolata “La grande guerra e l’Università di Catania”, organizzata a conclusione delle commemorazioni per il centenario della Prima guerra mondiale. In esposizione, documenti, lettere, fotografie, oggetti e cimeli che testimoniano il ruolo e la partecipazione di studenti e docenti dell’Università di Catania alla Prima guerra mondiale.
Gli incontri di “Raccontami una storia” si stanno svolgendo in luoghi privi di barriere architettoniche, secondo il principio dell’accessibilità universale che segna tutto il progetto, supportato in tutte le azioni dall’Istituto Tecnologie Didattiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Istituto David Chiossone per ciechi e ipovedenti.

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