CATANIA – Sarà Paolo Borrometi a presentare ufficialmente, venerdì 7 febbraio 2020, alle 9,30, nell’aula magna del Rettorato dell’Università di Catania, il Modulo Jean Monnet EuReact – EUropean REnovate ACTors in European Public Sphere, un programma di didattica integrativa e di ricerca finanziato dall’Unione Europea. L’incontro è promosso e organizzato dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania, da Erasmus è realizzato in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Assostampa Sicilia e Ucsi Sicilia. Il giornalista Paolo Borrometi, vicedirettore dell’Agenzia Giornalistica Italiana, consigliere nazionale Fnsi, presidente nazionale di Articolo 21, collaboratore di Tv2000, socio Ucsi e autore del libro “Il sogno di Antonio. Storia di un ragazzo europeo” e del volume “Un morto ogni tanto” (Solferino, 2018) affronterà il tema “Il sogno dell’Europa. Il ruolo dei giornalisti della costituzione di una nuova spera pubblica”. I lavori saranno preceduti dai saluti del Rettore Prof. Francesco Priolo e da un messaggio del Presidente del Parlamento dell’Unione Europea On. David Sassoli e con gli interventi di Stefania Panebianco, politologa e Jean Monnet Chair di EuMedea, di Rossana Sampugnaro, sociologa e coordinatore scientifico del Modulo Jean Monnet EuReact. Quest’ultima presenterà il programma EUREACT (2019-2022) e, in particolare, il relativo insegnamento extra-curriculare (Politica e Comunicazione nella sfera Pubblica Europea, 6 cfu destinato a tutti gli studenti dell’Ateneo di Catania per i prossimi 3 anni): un programma di incontri sulla sfera pubblica europea e sui principali attori (istituzioni europee, partiti e società civile) con un approccio multidisciplinare. Saranno presenti Pippo Vecchio, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, e gli altri componenti dello staff didattico: Francesca Longo, delegata del Rettore per l’internazionalizzazione ed esperta di Politiche dell’Unione Europea, Orazio Lanza, DSPS, studioso dei partiti politici e Venera Tomaselli, DSPS, esperta dei metodi statistici per l’analisi dell’opinione pubblica. Presenti anche Cinzia Tutino, Uff. Mobilità Internazionale, Valentina Barbagallo, Ufficio Internazionalizzazione del DSPS e Guido Nicolosi, Delegato del Rettore alla Comunicazione esterna. Dopo “Un morto ogni tanto” (Solferino, 2018) che denuncia le atrocità della mafia, il giornalista Paolo Borrometi ribadisce ancora una volta il ruolo del giornalista, questa volta per l’edificazione di una sfera pubblica bonificata da fake news e dall’odio. Nel nuovo volume narra la storia di Antonio Megalizzi, giornalista di una radio europea tragicamente morto nell’attentato di Strasburgo dell’11 Dicembre 2018. È il simbolo di una nuova generazione di giovani che pensa che all’Europa come ad una nuova casa e che crede che, per edificarla, sia necessario lavorare duramente per rafforzarne le fondamenta. Secondo Borrometi, dal lavoro di Antonio, emerge con forza l’idea di un mondo che non è quel “luogo insicuro, da riempire di porte, di muri e di confini” ma lo spazio dove costruire un “futuro aperto, senza barriere”. Nella prefazione al libro, David Sassoli riconosce che negli articoli del giovane giornalista “l’Unione Europea non era un’entità astratta ma un’istituzione portatrice di valori universali, una realtà concreta, un luogo di scambio e di elaborazione di idee”.