PALERMO – “Ancora una volta ci giunge segnalazione di una nave colma di grano di provenienza straniera approdata al Porto di Pozzallo. Se qualcuno pensa di considerare la Sicilia come un territorio facile per chiudere affari con il grano immondizia sulla pelle dei siciliani si sbaglia di grosso”. A dichiararlo è il deputato europeo del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao a proposito dell’arrivo nel porto di Pozzallo di una nave carica di grano probabilmente francese. “Ancora una volta – spiega Corrao – potrebbe arrivare sulle nostre tavole, grano dalla dubbia salubrità. La cosa che più ci preoccupa in questo caso è che essendo un grano proveniente probabilmente dall’UE, il controllo previsto per legge potrebbe limitarsi ad un mero controllo amministrativo. Pretendiamo invece che vengano fatti controlli a campione, perché può essere grano di scarsa qualità, di anni precedenti, o addirittura proveniente da paesi extra UE ed entrato in Europa da altri porti europei. Quindi è lecito chiedersi, a quanto stanno comprando questo grano le industrie pastaie? Chiedo all’Assessorato Regionale di fornire tutta la documentazione relativa al carico di grano appena arrivato”. “Il prezzo basso del grano estero – spiega ancora l’eurodeputato – sta da anni drogando le borse merci locali impedendo ai produttori locali siciliani di vendere il loro prodotto al giusto prezzo e al giusto valore. La mazzata finale è il misero contributo PAC, che non basta neanche a recuperare le spese di produzione delle aziende agricole. In Sicilia c’erano 300 mila aziende cerealicole, mentre adesso ne risultano 219.000. Morale ci sono quasi 80 mila aziende agricole in meno, che testimoniano l’umiliazione che sta subendo la cerealicoltura del centro Sicilia”.
“Ribadiamo sottolinea ancora Corrao – che lo stop dell’importazione nelle regioni produttrici è l’unica soluzione. Lo abbiamo già proposto chiaramente alla Commissione UE e siamo in attesa di risposta da parte di Bruxelles, così come rimaniamo in attesa di un intervento per rafforzare i controlli negli altri porti europei, dove entra merce scadente che poi arriva fino in Sicilia. Abbiamo bisogno poi di nuclei di controllo a tappeto e a campione di ultimissima generazione tecnologica nei porti e nei punti nevralgici di passaggio delle derrate alimentari. Tutto ciò per una tutela vera della salute e pubblica e dei nostri posti di lavoro nel settore agricolo. Infine, il Ministero si impegni a risolvere il delicato nodo delle borse merci locali. Occorre impedire le quote di importazione di grani esteri se prima non si stabilisce il giusto valore del nostro grano da vendere, oggetto di una concorrenza spietata” – conclude Corrao.