PALERMO – “Consentire alle attività di produzione di cibo da asporto di svolgere il servizio a domicilio anche nella giornata di domenica, solennità di Pasqua”. E’ la richiesta che CNA Agroalimentare Sicilia ha indirizzato al Presidente della Regione, Nello Musumeci, e all’Assessore alle Attività Produttive, Mimmo Turano. “Ci sembra opportuno e doveroso avanzare questa proposta – affermano il presidente Michelangelo Latino e il segretario Tindaro Germanelli – per potere ridare un pò di ossigeno ai titolari o gestori di ristoranti, gastronomie, pizzerie, focaccerie, rosticcerieche, al pari di altri operatori economici, stanno vivendo una profonda crisi legata agli effetti devastanti generati dalla pandemia. Fermo restando la salvaguardia della sicurezza pubblica, che resta l’obiettivo primario, tutto dovrà essere articolato nella piena osservanza delle misure restrittive previste nelle disposizioni governative, finalizzate a contenere e contrastare la diffusione del coronavirus. Dunque, servizio garantito esclusivamente con modalità a domicilio, così come avviene regolarmente durante i giorni feriali, tranne per la domenica in riferimento al territorio regionale. Ed è proprio su questo specificoaspetto che chiediamo al Governatore Musumeci di intervenire, di applicare una deroga alla propria ordinanza.Dovrà fare una eccezione limitatamente al 12 aprile, in occasione della festa di Pasqua, per permettere appunto agli operatori del settore di lavorare. In questo modo – sottolineano Latino e Germanelli – si raggiungerebbe un duplice obiettivo: favorire la permanenza a casa della popolazione, evitando possibili assembramenti nei pressi dei punti vendita, e consentire ad artigiani e commercianti del comparto di vendere i loro prodotti e garantirsi un provvidenziale ristoro economico in questa drammatica fase emergenziale.Occorre tenere conto, ad esempio, che la Sicilia è la regione d’Italia con il maggior numero di imprese attive nel settore del dolciario, tra produzione e commercio all’ingrosso e dettaglio. La percentuale si attesta sul 15,5% rispetto al dato nazionale”. Inoltre CNA Agroalimentare Sicilia si è fatta promotrice di un’altra iniziativa, per la quale viene chiamata in causa l’Assessore alle Autonomie Locali, Bernardette Grasso. “Rispetto all’utilizzo dei buoni spesadistribuiti dai Comuni, destinati alle fasce sociali più bisognosein attuazione delle misure urgenti di solidarietà alimentare e in ottemperanza a quanto disposto dal capo Dipartimento della Protezione Civile con propria ordinanza– concludono Latino e Germanelli–facciamo appello al governo regionale affinché nei bandi e nelle manifestazioni di interesse, pubblicati dai sindaci, vengano individuati anche gli operatori delle attività di produzione di cibi da asporto. Una linea di inclusione che richiede l’emanazione di una circolare di indirizzo, valevole per il territorio regionale, al fine di non escludere una cosi ampia categoria di imprenditori e produttori dalla possibilità di essere tra i destinatari delle cessioni dei buoni alimentari”.