CATANIA – La riconversione della Cittadella giudiziaria di Catania (ex Palazzo delle Poste di Viale Africa) apre finalmente una nuova stagione dell’architettura contemporanea. Avere infatti la possibilità di vagliare ben 85 proposte, prevenute grazie al Concorso Internazionale di progettazione in due fasi, consentirà alla Regione Siciliana di scegliere tra un ventaglio di idee e soluzioni innovative, innalzando il livello qualitativo e mirando alla sicurezza, alla sostenibilità e alla bellezza dell’opera».
Queste le parole del presidente dell’Ordine degli Architetti di Catania Alessandro Amaro, dopo aver appreso la notizia divulgata dal governatore Musumeci e dall’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone: «Abbiamo voluto fortemente questa gara – continua Amaro – coinvolgendo il nostro Consiglio nazionale, che ha messo a disposizione gratuitamente la piattaforma tecnologica per l’avvio dell’iter (col protocollo firmato a Roma alla presenza del direttore regionale Dipartimento Tecnico Salvatore Lizzio) perché siamo fortemente convinti che l’esternalizzazione della progettazione possa rappresentare il migliore strumento per valorizzare la professionalità dei concorrenti e per puntare alla centralità del progetto nel processo di trasformazione del territorio».
Un modus operandi che garantisce anche certezze sui tempi, accorciando (e di molto) l’iter burocratico: «L’adozione dei concorsi di progettazione come strumento per garantire qualità ed efficienza nella realizzazione di opere pubbliche, ha trovato il giusto riscontro nelle scelte politiche strategiche – continua Amaro – anonimato e trasparenza delle procedure, nonché tempi ridotti per l’acquisizione del progetto esecutivo (nel 2021 sarà possibile avviare il cantiere), eviteranno di incorrere in alcuni gravi errori che sono stati commessi in passato. Il concorso, così com’è strutturato, offre la possibilità di partecipare a molteplici professionisti, siciliani e non, affermati o giovani talenti: ciò si traduce in qualità di proposte e pertanto in valore aggiunto per il tessuto urbano, puntando principalmente sulla qualità del progetto e non sui requisiti professionali (che vengono poi richiesti successivamente al vincitore)».
«Il concorso di progettazione – conclude il presidente – è una best practice che va applicata anche per interventi minori, che incidono sulla qualità delle nostre Città e che auspichiamo si concretizzino anche in chiave locale sul territorio di Catania grazie alla collaborazione avviata con l’Amministrazione comunale. Speriamo che ciò possa avvenire anche in ambito privato, avviando una stagione di opportunità per il nostro territorio e di sana competizione per i suoi professionisti».