Disponibile dal 25 settembre sulle principali piattaforme di streaming e downloading, “Le cose inutili” è il singolo d’esordio di Gaudiano, giovane cantautore pugliese di nascita e milanese d’adozione.
«Amo osservarmi e osservare per scrivere le mie canzoni. Misuro la natura dei rapporti umani, le fragilità che fanno crollare le maschere. Amo il pianeta e la vita che lo popola in tutte le sue declinazioni. Condanno qualsiasi prevaricazione razziale o prepotenza. Amo le persone ironiche e dissacranti. Suono la chitarra acustica ma a volte la imbraccio per ore senza suonare».
L’artista – che si definisce un reduce di guerra salvato dalla musica – si presenta al pubblico con un progetto inedito e alquanto inusuale. “Le cose inutili” rappresenta, infatti, il lato A di quello che potremmo definire l’equivalente digitale di un vinile 45 giri nel cui lato B troviamo “Acqua per occhi rossi”. I due brani, molto diversi tra loro, sono animati dal desiderio comune di raccontare la vita ed i rapporti umani. Non mancano, poi, alcuni spunti di riflessione inerenti la questione ambientale ed il concetto di “essenziale”.
«“Le cose inutili” è un brano che ho scritto in casa a Milano durante i giorni di quarantena. Ho provato ad estraniarmi osservando la mia quotidianità dallʼesterno notando come il tempo, nella sua apparente dilatazione, ci abbia lasciato lo spazio necessario per cambiare. Dopo ormai un mese di lockdown, uscendo di casa, mi è sembrato che lʼaria fosse più pulita come quella delle montagne. Ho immaginato che quello che ci è successo, indirettamente, non sia altro che la risposta della natura e del nostro pianeta ai nostri abusi. Improvvisamente sono affiorate tutte le fragilità dellʼumanità. Le nostre angosce più grandi si sono esaurite nella nuova consapevolezza di essere molto più piccoli di quello che crediamo. Quante cose ci sono sembrate improvvisamente “inutili”?»
Probabilmente ancora alla ricerca di una propria cifra stilistica, Gaudiano spazia dal cantautorato italiano delle origini a quello più moderno portato avanti da penne giovani e rivoluzionarie come quella di Mahmood. La scrittura è semplice, diretta, senza troppi orpelli mentre il canto – nel ritornello – lascia spazio al grido disperato di una Terra rammaricata, delusa dal comportamento degli uomini.
«Ma è cosi, questa terra ormai ci dice cazzi vostri!
È colpa vostra se io mi sento, adesso, come se non foste più i miei ospiti graditi.
E sai che c’è? Tenetevi le vostre cose inutili».
ASCOLTA L’INTERVISTA A GAUDIANO:
GAUDIANO – “LE COSE INUTILI” (TESTO)
Lo so, da me vorresti una risposta.
Mi guardi con la faccia di chi già sa
che stringerò il mio collo fra le spalle come chi
non sa mai cosa dire eppure sembra sappia come andrà a finire.
Lo sai, da qui, col tempo che non passa
non si intravede l’orizzonte e resta
solo la paranoia che puoi mascherare un po’ sfruttando quella voglia che hai di fare l’amore.
Ma è cosi, questa terra ormai ci dice cazzi vostri!
È colpa vostra se io mi sento adesso come se non foste più i miei ospiti graditi. E sai che c’è?
Tenetevi le vostre cose inutili!
Che strana l’aria; fai un respiro adesso che sembra la montagna
e invece è solo lo stesso viale dove, appena qualche mese fa, passeggiavamo insieme.
Invece, ora passeggi sola con il cane…
Io solo come un cane.
Ma è cosi, questa terra ormai ci dice cazzi vostri!
È colpa vostra se io mi sento adesso come se non foste più i miei ospiti graditi. E sai che c’è?
Tenetevi le vostre cose inutili!
È così! Le scuse stanno a zero e noi siamo i martiri.
Noi che amiamo l’aria pulita che non è più qui.
E che sappiamo ancora amarci con sincerità, nonostante le distrazioni inutili.
Se tornando indietro rincontrassi me,
quel bambino fermo nei VHS che non c’è più,
forse manterrei il segreto o forse prenderei la sua mano per non fare più gli errori miei.
Ma è cosi, questa terra ormai ci dice cazzi vostri!
È colpa vostra se io mi sento adesso come se non foste più i miei ospiti graditi. E sai che c’è?
Tenetevi le vostre cose inutili!
È così! Le scuse stanno a zero e noi siamo i martiri.
Noi che amiamo l’aria pulita che non è più qui.
E che sappiamo ancora amarci con sincerità, nonostante le distrazioni inutili.