di Angelo Lopresti
FRANCOFONTE – Continua la lista di animali trovati morti e maltrattati in città. Sembra di assistere a una dichiarazione di guerra contro gli animali “fido”. Dopo la terribile vicenda della cucciolona di Husky trovata in condizioni di malnutrizione e con evidenti segni di maltrattamenti, adesso si registrano morti sospette di gattini dello stesso quartiere. È quello che sta succedendo a Francofonte ai danni di animali randagi. L’ultima vittima è un gattino di pochi mesi trovato morto sabato mattina lu go il perimetro della scuola di Via Sebastiano Franco dul lato di Via Diaz. Il ritrovamento del piccolo animale che giaceva senza vita a terra ha segnato una giornata triste per molti residenti delle abitazioni a ridosso dei giardini del plesso Franco. La notiziache il piccolo“Grigetto”, questo èil nome che le abbiamo dato, ha fatto scatenare lo sdegno di un’intera comunità. Si tratta del quarto “micio” trovato stecchito a pochi metri delle ciotole di mangime poste lungo il marciapiede di Via Diaz. Tutti e quattro non hanno presentato segni evidenti di contusione. “ce ne sono altri che presentano delle gravi menomazioni corporee- dice un anziano seduto su una panchina della Via-. E’ un fatto strano e ci sta mettendo in allarme”. Ad accudire i piccoli gattini randagi sono specialmente quelli che abitano in quella zona, i quali ogni giorno si preoccupano di rifocillarli. Sui social fra i vari post si legge“Se qualcuno li ha avvelenati deve vergognarsi, quei gatti erano amati anche dai bambini”. Infatti, erano una grande attrazione per i tanti bambini che sapevano della loro presenza e ci andavano a giocare. “Proviamo rabbia e sgomento per la morte di questi animali – commentano gli abitanti del quartiere-. Li coccolavamo e loro si fidavano di noi. Non è una coincidenza, pensiamo che qualcuno non li accettava e ha fatto qualcosa per eliminarli. Facciamo un appello alle guardie zoologiche dell’Oipa e all’amministrazione comunale che intervengano per evitare che anche altri animali abbiano la stessa fine”.