Roma, Sì agli spostamenti tra Comuni a Natale e Capodanno: spunta un decreto per le deroghe

Roma, Sì agli spostamenti tra Comuni a Natale e Capodanno: spunta un decreto per le deroghe

ROMA – I divieti agli spostamenti tra Comuni a Natale e Capodanno saranno ammorbiditi. Nonostante il governo sia diviso su questo punto, le modifiche al Dpcm ormai sembrano inevitabili. E spunta l’ipotesi di un decreto ad hoc per stabilire alcune deroghe. Il premier Giuseppe Conte, impegnato a Bruxelles nel Consiglio europeo, non avrebbe ancora preso una decisione definitiva. Ieri sera ha sentito al telefono anche il leader della Lega Matteo Salvini e al ritorno a Roma potrebbe confrontarsi con i capi delegazione, anche alla luce delle divergenze emerse tra i partiti di maggioranza. L’orientamento, a quanto emerge da fonti di governo, sarebbe però quello di allargare le maglie del decreto approvato il 2 dicembre dal Consiglio dei ministri e stabilire deroghe al blocco agli spostamenti, soprattutto per venire incontro alle difficoltà di chi abita nei Comuni più piccoli. Il premier Giuseppe Conte, al centro di due schieramenti contrapposti sul tema anche all’interno della maggioranza, sta valutando da un lato le modifiche al decreto legge sul Covid, dall’altro l’aggiornamento delle domande frequenti per i cittadini sulle misure, con un’interpretazione estensiva delle situazioni di necessità che giustificano lo spostamento tra Comuni. Coronavirus, cosa cambia in Sicilia per le feste di Natale: transenne e divieti di stazionamento, ingressi limitati nei negozi La partita si giocherà nel week end. Salvini aveva già chiesto più volte di rivedere le restrizioni e a questa richiesta si è aggiunta ora una fronda della maggioranza: dal ministro M5s Luigi Di Maio (“assurdo che tra piccoli comuni non ci si possa spostare”) a quello di Italia Viva, Teresa Bellanova (“ora si cambi”) fino ad una piccola quota di componenti del Pd. Ma l’ipotesi di modificare la legge con una deroga incisiva non piace ai ministri Speranza e Boccia e al leader dem Zingaretti a cui si aggiunge, in maniera più possibilista, anche Franceschini. Per questo il premier, intento a mediare aprendo qualche spiraglio ma con un’attenzione sempre alta, potrebbe convocare i capidelegazione al ritorno da Bruxelles nelle prossime ore. “L’epidemia ha ancora numeri troppo alti per abbassare la guardia”, è il ragionamento del ministro della Salute Roberto Speranza. Resta calendarizzata al Senato la mozione del centrodestra, ma si cercherà fino all’ultimo di evitare che il tema prenda pieghe non governative e i gruppi di maggioranza si spacchino, con parte del Pd già dichiaratasi a favore. Per ora, a chiudere l’elenco delle Faq, c’è il secco ‘no’ alla domanda sulla possibilità di andare a trovare un parente che, pur essendo autosufficiente, vive da solo. Perché, si legge, “non integra una situazione di necessità quella di alleviare la solitudine di persone sole, ma autosufficienti”. Nei territori, invece, c’è chi annuncia nuove strette. E proprio il ministro per le Autonomie, Francesco Boccia, plaude al sindaco di Bari, Antonio Decaro, il quale ha predisposto un’ordinanza ‘anti-aperitivo’ per evitare assembramenti il 24 e il 31 dicembre che prevede la chiusura dei negozi alle 13, allo stop delle attività di ristorazione (anche per l’asporto) alle 11 con divieto di stazionamento in 29 strade e piazze della città, i tradizionali luoghi della movida e dello shopping, nelle vigilie di Natale e Capodanno. “L’esempio di Bari – sostiene Boccia – è emblematico anche per chi in questo momento sollecita allentamenti non giustificabili dai dati dell’epidemia, né adottati da nessuna nazione dall’Europa”.

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