Covid, i week end in zona rossa (anche in Sicilia) e zone gialle “rafforzate”

Covid, i week end in zona rossa (anche in Sicilia) e zone gialle “rafforzate”

ROMA – Una stretta delle misure, già a partire dal prossimo weekend, per frenare la diffusione del virus sospinta dalle varianti: zone rosse più rigide, modello Codogno, movimenti limitati anche in zona gialla, chiusure nei fine settimana, come avvenuto durante le vacanze di Natale. E, allo stesso tempo, estensione della campagna vaccinale a più soggetti possibili e nei tempi più brevi. Questa la posizione che gli esperti del Comitato tecnico scientifico – riunitosi oggi – hanno consegnato al Governo, che dovrà a stretto giro – probabilmente già nelle prossime ore – valutare in che misura accogliere le indicazioni. Esclusa per ora l’ipotesi di un lockdown generalizzato. Come era da attendersi, dunque, il Comitato è attestato sulla linea dura, considerata la curva in rialzo dei contagi e gli ospedali in sofferenza con le terapie intensive al di sopra della soglia critica in tante regioni. Vanno limitati i contatti interpersonali e le misure attualmente in vigore non bastano, tenuto anche conto dei ritardi sui vaccini. Da qui l’indicazione a irrigidire le misure in ogni zona “colorata”, ristabilendo nel contempo il “contact tracing” e potenziando il sequenziamento del virus per individuare prima possibile le varianti. Ribadita anche la necessità di introdurre il criterio dell’incidenza settimanale: con 250 casi ogni 100mila abitanti si va automaticamente in zona rossa. E la tempestiva conclusione della revisione degli indicatori epidemiologici di monitoraggio, in modo da avere dati più aggiornati possibile e intervenire più rapidamente con le azioni di “contenimento/mitigazione” a livello nazionale, regionale e locale.
Sarà la cabina di regia del Governo ora a riunirsi per valutare le misure da mettere in campo e portare all’attenzione delle Regioni per una condivisione. Al momento sembrano da escludere lockdown totali come quello dello scorso anno, mentre è plausibile l’accoglimento delle indicazioni del Comitato su un irrigidimento dei divieti rispetto a quelli contenuti nel Dpcm in vigore fino al 6 aprile il giorno dopo Pasquetta.

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