SIRACUSA – a Borgata come “modello sperimentale” di un progetto amministrativo volto a restituire sicurezza urbana alla nostra Città. Lo chiameremo, significativamente, “Borgata si-cura”. È questa la proposta che Michele Mangiafico, ex Vicepresidente del Consiglio Comunale, ha redatto al termine dell’incontro con Giada Surico, già Consigliere di Circoscrizione al Quartiere Santa Lucia, donna impegnata nell’associazionismo e nel volontariato.
L’aspettativa di sicurezza è un tema dominante a Siracusa, progressivamente presente negli ultimi anni. L’assenza di sufficiente illuminazione pubblica, la diffusa circolazione di droga in Città, le ferite inferte dalla mancanza di senso civico, sistematicamente non sanzionata, come i casi delle micro-discariche, degli animali vaganti, dei parchi al buio, gli episodi di violenza, ancor più quella di genere, hanno aumentato la percezione di insicurezza, soggettiva e oggettiva.
“I Cittadini – dice Mangiafico – si aspettano che la loro sicurezza venga garantita in primo luogo dalla loro stessa Città, dal Sindaco e dagli amministratori, così come purtroppo in questo momento non avviene. In Borgata, preoccupanti assembramenti caratterizzano via Agatocle, piazza della Vittoria, piazza Santa Lucia, con rituali urla e schiamazzi, che aumentano allo spegnersi delle luci”.
È ormai consolidata la certezza che il disordine alimenta la delinquenza. Un noto saggio americano del 1982 postulava la teoria della “broken window” (finestra rotta), per cui una finestra rotta produrrà altre finestre rotte, determinando il progressivo degrado di un’area.
“In questo senso, l’Amministrazione Comunale è colpevole: accusa l’ex Vicepresidente del Consiglio Comunale – la mancanza di pulizia, il fenomeno delle micro-discariche, l’assenza di cura del verde concorrono a squalificare la Borgata e ne alimentano disagi e sofferenze”.
“Noi riteniamo – affermano Mangiafico e Surico – che non bastino, benché rappresentino i presupposti dell’azione di “Borgata si-cura”, gli interventi di polizia urbana: a) aumento dell’organico di Polizia Municipale; b) videosorveglianza dei punti sensibili suggeriti dagli stessi residenti; c) pattugliamento nelle aree maggiormente soggette alle forme di assembramento sospette. Questo è solo l’inizio”.
“Borgata si-cura” pretende anche un impegno concreto in termini di progettazione urbana: d) dislocazione di Uffici comunali che erogano servizi nel Quartiere; e) realizzazione di un Asilo Comunale; f) applicazione della formula dell’acquisto posti per Asilo Nido nel Quartiere in attesa dell’Asilo Nido comunale; g) incentivazione di ampie strutture di consultazione popolare in luogo della podestarile figura del “delegato”; h) aumento dell’illuminazione pubblica; i) incentivi all’illuminazione privata dei commercianti; l) ampia segnaletica riguardante tutte le aree della Borgata di interesse storico, archeologico, artistico, culturale; m) sistema del trasporto pubblico locale ripensato restituendo centralità alla Borgata; n) investimento del Comune in termini di piantumazione e arredo dei marciapiedi commerciali con piante e fiori, cestini portarifiuti in tutte le vie commerciali del Quartiere; o) una buona manutenzione delle strade del Quartiere, con la riparazione rapida dei danni; p) iniziative volte alla riqualificazione degli edifici accompagnate da una “politica del colore” che caratterizzi la Borgata.
“Non escludiamo – concludono i due – interventi relativi alla socialità, transitoriamente resi difficili dalla pandemia, come q) organizzazione di estemporanee di pittura all’aperto; r) valorizzazione dell’artigianato attraverso manifestazioni strutturate; s) iniziative culturali volte alla rivitalizzazione notturna del Quartiere; t) utilizzo dello Stadio Comunale anche per iniziative non agonistiche, sia di carattere sportivo sia di carattere sociale e culturale”.