NOTO – La Guardia di Finanza di Siracusa al termine di complesse ed articolate indagini eseguite anche con l’ausilio di sofisticate apparecchiature tecniche e informatiche, ha accertato gravi responsabilità nei confronti di 7 soggetti, tra i quali personale in servizio sia presso la Casa di Reclusione e sia al Comune di Noto, coinvolti, a vario titolo, in violazioni penali commesse nella realizzazione di lavori pubblici e nell’espletamento dell’incarico affidato. Le indagini svolte dalla Tenenza di Noto sono iniziate nel 2015 a seguito del sequestro di un’area, destinata a parcheggio di circa 3.600 mq ricadente nelle immediate adiacenze del centro storico di Noto, per violazioni edilizie e di tutela del patrimonio storico. L’approfondimento investigativo sui soggetti coinvolti nei lavori per la realizzazione del parcheggio, svolto dalle Fiamme Gialle, diretto dalla Procura della Repubblica di Siracusa, ha permesso di far emergere diversi filoni investigativi conclusi con la contestazione di gravi ipotesi di reato nei confronti dei soggetti coinvolti. E’ stato scoperto, tra l’altro, che un Dirigente del Settore Lavori Pubblici ha affidato, senza rispettare le norme previste dal Codice dei contratti Pubblici,un incarico a un professionista per lo svolgimento dei lavori di riqualificazione della Villa Comunale, adiacente al parcheggio sottoposto a sequestro. Gli approfondimenti sono stati successivamente focalizzati su P.F., 60 anni , impiegato come ragioniere della Casa di Reclusione di Noto che, di fatto, amministra,personalmente o per mezzo di familiari, diverse attività commerciali dislocate nei comuni di Avola e Noto, tra cui un albergo che avrebbe beneficiato della realizzazione dell’area di parcheggio sequestrata. Le investigazioni hanno fatto emergere un sistema collaudato che permetteva al contabile di appropriarsi, per scopi personali, di materiali di vario genere come tavoli in legno richiesti su misura, laminato, etc etc. Il medesimo soggetto, anziché approvvigionarsi direttamente presso l’Agenzia Dogane e Monopoli, acquistava, per conto dei detenuti, generi di monopolio per un valore di oltre duecentotrenta mila euro presso la tabaccheria intestata alla figlia accaparrandosi, così, ingiustamente la quota dell’aggio. Durante le indagini,la Procura aretusea delegava la Tenenza di Noto ad effettuare numerose perquisizioni a cui partecipavano 40 militari, dei vari Reparti del comando provinciale, presso diverse sedi di società, attività commerciali e locali privati operanti nei comuni di Noto e Avola, riconducibili al Ragioniere della Casa di Reclusione, F.P., e destinatarie dei beni sottratti alla Casa di Reclusione. La specificità del carcere di Noto è la presenza di officine per la produzione di prodotti finiti e semilavorati di legno, ferro e stoffa per il successivo utilizzo in diversi carceri della penisola. L’approvvigionamento delle materie prime, utilizzate dai detenuti, avveniva tramite contratti di affidamento diretto con importi di poco inferiori ai quarantamila euro frazionati, strumentalmente, al fine non dover seguire le procedure previste per gli appalti di importi superiori. In uno stesso giorno venivano, addirittura, sottoscritti con lo stesso venditore fino a 3 contratti aventi la fornitura degli stessi beni o servizi con importo di quasi quarantamila euro. In soli 2 anni sono stati sottoscritti dal Direttore della Casa di Reclusione di Noto affidamenti diretti per forniture di beni e servizi per le officine del carcere per un importo complessivo di cinque milioni di euro.