Fuori da venerdì 12 febbraio, “A Piedi La Notte” è il nuovo singolo firmato Petrolà: un brano realizzato con la produzione artistica di Nazario Di Liberto che ci accompagna in una passeggiata notturna in chiave tipicamente electro-pop.
«La notte è mistero, tutto cala meno la voglia di viverla. Una storia, la smania di non poter sopportare il silenzio. Nella consapevolezza che tutto ti toglie il respiro, trovare conforto nel buio e nei colori della notte. Basta solo uscire la notte per vivere ed immaginare un mondo, questa volta senza lei. Non bisogna mai dimenticare che noi stessi siamo la nostra risorsa e che la vita in sé possiede la gioia di essere»
L’INTERVISTA A PETROLÀ
Lorenza: Buongiorno Petrolà e bentrovato qui, sui 104 Fm, a Radio Una Voce Vicina. Come stai?
Petrolà: Buongiorno a voi. Quest’oggi, qui in Sicilia c’è una bellissima giornata e questo ci fa sentire un po’ meglio.
Lorenza: Tu sei in rotazione radiofonica dal 12 febbraio con un nuovo singolo “A Piedi La Notte”. Ci racconti la genesi di questa canzone?
Petrolà: “A Piedi La Notte” nasce dalle confidenze e dall’analisi di alcune storie comuni, tra cui alcune mie esperienze personali. In questa canzone viene specificato che alle 3 di notte il protagonista si sveglia e, piuttosto che farsi sopraffare dalla sofferenza e dai brutti ricordi di una storia che è finita, decide di superare il dolore uscendo a piedi la notte e godendo di quello che vede intorno a sé. In verità, in questa canzone c’è nascosta una piccola morale: la vita stessa aiuta a superare la vita. Infatti, basta guardarsi intorno per trovare gli spunti giusti per poter rinascere.
Lorenza: Cosa rappresenta per te la notte?
Petrolà: La notte racchiude sempre tanti misteri. È un momento in cui ti senti sicuramente un po’ più solo e in cui tutto viene amplificato. La notte è un momento in cui fai i conti con te stesso, con le tue paure. Quando ritrovi la voglia di rinascere la notte, la rinascita è per sempre.
Lorenza: Facciamo adesso un piccolo passo indietro e torniamo ai primi ricordi legati alla musica. C’è un disco, in particolare, a cui sei particolarmente legato e che, magari, ti ha fatto capire che da grande volevi fare proprio il cantante?
Petrolà: In verità, non c’è qualcosa in particolare che mi ha fatto scattare la voglia di cantare. Quando ero piccolo, in casa, capitava che qualcuno ascoltasse, ad esempio, “The Final Countdown” degli Europe. L’energia di questa canzone mi faceva sentire una star e molto spesso la cantavo al balcone. Poi, son cresciuto con tutti i cantautori: Claudio Baglioni, Riccardo Cocciante, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, ecc. Questi grandi autori mi hanno permesso di conoscere cosa significa scrivere della buona musica. Non che la mia sia buona musica. Questa non è un’autocelebrazione. Però, sicuramente, ho avuto degli ottimi maestri. E poi, non ultimo, il mio amore per i Queen.
Lorenza: Torniamo, invece, a parlare della tua di musica. “A Piedi La Notte” è l’incipit di un progetto ben più ampio, quindi di un concept album o di un Ep?
Petrolà: In questo momento storico, io non sono molto propenso all’idea di pubblicare un concept album anche perché riesco a scrivere tante cose così diverse le une dalle altre che, molto spesso, ho quasi l’impressione di non poterle raccogliere tutte in un album. Forse mi verrebbe più semplice racchiuderle in un Ep. Al momento mi piace lavorare singolo per singolo. Più che altro, potrei cercare di essere un po’ più costante visto che “A Piedi La Notte” è piaciuta molto. Il prossimo mese, se riesco, vorrei chiudere un nuovo singolo per, poi, dare spazio a un singolo estivo: queste sono le mie tabelle di marcia, quello che mi ripropongo. Poi, magari, sarebbe bello riuscire a racchiudere tutto questo in un Ep. Ho, infatti, l’impressione che questo non sia più il tempo degli album; piuttosto, è tempo di ritornare a quello che si faceva un tempo, ovvero i singoli.
Lorenza: Cosa dobbiamo aspettarci dal prossimo singolo? Continuerai nella direzione di “A Piedi La Notte” oppure sperimenterai in altre direzioni?
Petrolà: Insieme al mio produttore, difficilmente ci sediamo sempre sulla stessa poltrona comoda. Ovviamente restiamo sempre su delle atmosfere che mi somigliano dove la malinconia fa sempre un po’ da padrona, devo dire. Però ci divertiamo a sperimentare. E in questo momento, quello che cerchiamo di far germogliare, come un fiore su un terreno, è sicuramente l’elettronica perché penso che rappresenti il futuro della musica.
Lorenza: Ernesto, grazie per aver accettato il nostro invito. Buona musica e in bocca al lupo per tutto!
Petrolà: Grazie a voi, di vero cuore.