Le immagini di ieri, in piazza duomo a Milano, sono l’ennesimo sfregio alla gente perbene, ai commercianti onesti e corretti, alle forze di polizia, agli operatori dello spettacolo, a tutti quelli che sono sull’orlo del baratro e, soprattutto, ai “nostri” morti. Non c’è alcuna scusa da adottare per giustificare questo episodio di vandalismo puro, frutto di una cultura retrograda e figlia di un’Italia malata di effimero e di cose inutili, tra cui svetta il gioco del calcio. Le responsabilità sono chiare e bisogna ammettere anche fin troppo evidenti. Tuttavia ci sarà l’ennesima scusa che “salverà tutti” e, nel caso in cui si dovesse intervenire per “acquietare” l’opinione pubblica, si provvederà ad un trasferimento per “merito” in altra sede, possibilmente migliore di quella già occupata. E allora? Niente, il “nulla eterno”, una politica che conferma tutta la sua impreparazione nel gestire qualsiasi tipo di provvedimento ed una classe dirigente che non merita questa definizione. Intanto aspettiamo un altro bel provvedimento con un altro colore da “imporre” sempre ai soliti noti, quelli che non parlano, non protestano e possono morire anche di fame, tanto come avrebbe detto l’ex premier Mario Monti, quando c’è una crisi ci stá anche che gli imprenditori si suicidano, fa parte del “gioco”.