LENTINI – Dal 5 maggio scorso è in rotazione su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica “Sonata for Breathe” , il nuovo lavoro della musicista lentinese Erika Ragazzi, dopo il successo di critica e di pubblico del suo precedente disco intitolato “Invasions”. Il “respiro” è il nostro centro vitale, è il tema principale del lavoro musicale, nella “Sonata for breath” che scandisce i tre brani, diventa veicolo di emozioni e viaggi. L’ingrediente essenziale della musica è il respiro, la ciclicità del ritorno associata alle emozioni rende l’esperienza dell’ascoltare sinestetica. Nel primo brano “Circle” è proprio il respiro all’origine della vita a scandire il ritmo; l’esplosione del Big Bang fa da contrappunto alla danza di Adamo ed Eva nell’Eden. Cosi richiama alla mente una frase di Jacques Prévert: “E Dio dopo aver sorpreso Adamo ed Eva gli disse: Continuate prego, fate come se io non ci fossi.” Il brano parla dell’importanza del respiro, fonte di vita, del creato. Il respiro si contrappone ad un’esplosione di calore che viene accolto dalla Madre terra che Dio ha consegnato all’uomo. Tra scienza e religione, il viaggio continua nel secondo brano intitolato “Hope”, in cui la nascita del bambino dall’acqua ci fa ripercorrere il nostro ingresso al mondo. “La terra è un solo paese. Siamo onde dello stesso mare, foglie dello stesso albero, fiori dello stesso giardino” Seneca. Il terzo brano “Super Focus” è il momento in cui il respiro diventa energia vitale che trasforma la realtà, il momento di maturità in cui l’uomo respira insieme alla Madre terra in un unico soffio.
“Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà”
Albert Einstein. Si potrebbe ancora immaginare che Dio creò l’universo nell’istante del big bang – ha detto – o addirittura successivamente, in modo tale da dare l’apparenza che ci fosse stata una grande esplosione primigenia, mentre non avrebbe alcun senso supporre che l’universo sia stato creato prima del big bang. Come sottolineava Stephen Hawking, Dal big bang ai buchi neri, 1988”. “Il violino inizia a respirare Un universo in espansione non preclude un creatore, ma pone dei limiti circa il tempo in cui egli potrebbe aver compiuto questo lavoro”. “Il violino inizia a respirare! – ha aggiunto Erika Ragazzi – In quel momento mi sono resa conto di quanto fosse essenziale per la musica avere l’aria per espandersi. L’esigenza di trasformare quel respiro in musica mi ha portata alla composizione della “Sonata for breathe”, un viaggio emozionante tra le onde dell’anima in movimento.”
Erika Ragazzi, nipote d’arte, a 5 anni partecipa allo Zecchino D’oro, giovanissima ha conseguito il Diploma di violino presso il Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania ottenendo un’ottima valutazione. E’ docente di violino di ruolo presso il Liceo Musicale di Catania, Erika ha intrapreso un percorso musicale innovativo che l’ha portata a scoprire un nuovo mondo sonoro. Il suo percorso di compositrice e sperimentatrice spazia dal linguaggio classico della musica d’arte alle sonorità elettroniche ricercate, nell’ottica di un paesaggio sonoro che nasce dalla vita. Oltre alle esibizioni di musica classica, Erika si esibisce anche da solista nel territorio nazionale in cui unisce al repertorio classico una continua sperimentazione e ricerca di linguaggi musicali nuovi infatti le novità della sua musica sono quelle di unire la tecnologia moderna alla musica classica tramite un procedimento di ricerca che unisce il passato il presente ed il futuro, attraversando il Rock, l’Elettronica, la New Age, ottenendo ampi consensi. Tantissimi premi e riconoscimenti in ambito regionale e nazionale tra i quali il “Premio Ciane”, assegnato dal Club delle Donne nel Castello Maniace a Siracusa. Erika Ragazzi da sempre è alla ricerca di un nuovo modo di far scoprire l’essenza del suo violino. La sua ricerca in campo pedagogico l’ha portata ad elaborare un metodo nuovo di insegnamento del violino che coniuga la tecnologia alla musica: Violino 2.0.
Il metodo è fondato sulla tecnica tradizionale e a partire da una profonda consapevolezza dei cardini storici della “buona” prassi violinistica, inserisce il lavoro del violinista nella Società 2.0 del nuovo millennio. “Voglio ringraziare tutte le persone intervenute ieri alla presentazione (online) – ha concluso Erika – è stato bello condividere questo momento insieme. Vi siete collegati da tante parti del mondo, America, Germania, Francia, vi ringrazio affettuosamente. Apprendere dai vostri numerosi messaggi che questo mio nuovo lavoro discografico vi ha suscitato emozioni di tante sfaccettature, mi riempie di gioia”.