LENTINI – “L’aula Falcone per noi studenti e per i lentinesi rappresenta una testimonianza viva della presenza del giudice Falcone a Lentini, durante il suo primo incarico di pretore”. Cosi gli studenti dell’Istituto scolastico “Vittorini – Gorgia” hanno raccolto le loro riflessioni in occasione della commemorazione del 29° anniversario della strage di Capaci e di Via D’Amelio in cui persero la vita, lungo l’autostrada per Palermo, Giovanni Falcone con la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della sua scorta. Questa mattina la commemorazione è avvenuta nell’aula – museo “Falcone”, aperta grazie alla sensibilità del dirigente scolastico dell’Istituito scolastico “Vittorini – Gorgia”, ai docenti e collaboratori scolastici. Alla cerimonia hanno partecipato i soci dell’associazione “Gli amici di Giovanni Falcone”, coordinati da Aldo Failla, che ha fatto gli onori di casa, il dirigente del commissariato della Polizia di Lentini, Andrea Monaco, il comandante della compagnia dei carabinieri di Augusta Stefano Santuccio, il comandante della Tenenza della Guardia di Finanza di Lentini Piero Risuglia, i sindaci di Lentini Saverio Bosco, di Carlentini Giuseppe Stefio e di Francofonte Daniele Lentini, i presidenti dell’Anc di Lentini- Carlentini Andrea Chiarenza e del Anps Vincenzo Laezza, avvocati, rappresentanti delle associazioni e cittadini. Gli studenti Eleonora Floridia, Maria Grazia Sarcià, Livia Vinci della classe 4E e Giulia Di Salvo della 3 F del Liceo Scientifico, coordinati dalla professoressa Rita Privitelli, referente all’Educazione alla Legalità hanno simulato un’intervista a Giovanni Falcone con un giornalista, una poesia scritta dagli studenti del Vittorini e a conclusione hanno letto delle riflessioni su Giovanni Falcone. “Credo che oggi sia stata una tappa importante per quanto ci eravamo prefissi – ha detto il coordinatore dell’associazione “Gli amici di Giovanni Falcone” Aldo Failla – mantenere vivo il ricordo di Giovanni Falcone, ma, cosa più significativa, fare tesoro delle esperienze assieme agli studenti, che sono chiamati a raccogliere il testimone dai più maturi. Pur senza avere fatto espliciti inviti, oltre che per le forze militari e le figure istituzionali dei tre centri, tutte presenti, abbiamo avuto una discreta presenza di pubblico e di nostri associati. Bisognava, anche tenere conto delle ristrettezze imposte dal virus”.
