Linosa. Il sindaco Martello scrive al governo regionale ed all’Asp: “garantire adeguati servizi sanitari ai cittadini dell’isola”

Linosa. Il sindaco Martello scrive al governo regionale ed all’Asp: “garantire adeguati servizi sanitari ai cittadini dell’isola”

LAMPEDUSA – “Bisogna garantire ai cittadini di Linosa servizi sanitari che possano essere definite quantomeno ‘decenti’, dal momento che non è accettabile che in molti casi per un controllo o una visita specialistica, i linosani debbano spostarsi a Lampedusa, se non addirittura a Palermo, affrontando viaggi e spese non indifferenti a loro carico”. Lo dice il sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello che sulla questione ha scritto una lettera al presidente della Regione Nello Musumeci, all’assessore alla Salute Ruggero Razza ed al Direttore generale dell’Asp di Palermo Daniela faraoni.

“Mi riferisco ad esempio – si legge nella lettera – alla necessità di garantire la presenza sull’isola, almeno una volta al mese, dei diversi Medici Specialisti; alla necessità di assicurare la presenza di un Medico Pediatra; alla possibilità di effettuare sull’isola le vaccinazioni per i bambini. Questi sono solo alcuni dei servizi che si possono e si devono garantire, ma di fronte alle mie richieste le risposte sono state sempre le stesse: ‘il mare è mosso’, ‘la nave non parte’, ‘l’aliscafo non c’è’… eppure anche quando il mare è calmo, la nave parte e gli aliscafi ci sono, i servizi continuano a mancare”. Il sindaco Martello chiede dunque di attivare “ogni azione utile a garantire alla popolazione dell’isola di Linosa una adeguata offerta di servizi e prestazioni sanitarie”.

Martello chiede inoltre di verificare il regolare svolgimento dei turni da parte di tutto il personale medico assegnato alle Pelagie. “Non voglio credere a chi sostiene che le ore di lavoro assegnate agli specialisti da effettuare Linosa sarebbero in realtà effettuate a Lampedusa, ma se questo fosse vero anche solo in alcuni singoli casi – scrive il sindaco – allora ci troveremmo di fronte alla necessità di segnalare l’accaduto attraverso azioni formali, anche alla Procura della Repubblica”.

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