SIRACUSA – Nel nostro Paese, la vita sociale imbocca la strada della ripartenza, tornando ad alimentare le iniziative culturali e di animazione del territorio che consentono alla gente di incontrarsi, di ascoltare, di crescere. A Siracusa, le scelte incomprensibili dell’Amministrazione comunale rendono ciò impossibile: è noto, infatti, che le associazioni del territorio non hanno potuto usufruire del palco comunale perché, nell’ambito dello “spezzatino” dei servizi di supporto al Comune, l’attività di montaggio e smontaggio palchi non è ancora andata in gara.
La “macelleria sociale” cui ha dato vita l’Amministrazione comunale continua a dare i suoi frutti (marci) anche nell’ambito di un altro dei servizi a supporto, quello relativo al cosiddetto “portierato”, dove la scelta discutibile di aprire la gara anche alle agenzie di vigilanza rischia di determinare l’affidamento di una commessa a poco più di cinque euro l’ora. Gli effetti delle iniziative politiche dell’attuale classe dirigente “smascherano” ulteriormente la visione classista che governa la città: quindici lavoratori, in questo caso, tra precariato, incertezze e povertà.
“Civico4”, a conclusione della gara che ha riguardato l’affidamento del servizio dei tributi, che impiega trentacinque persone, manifesta più di una perplessità, sciogliendo la riserva manifestata in occasione del comunicato trasmesso alla stampa lo scorso 27 aprile, a gara in corso. Dall’esclusione dell’azienda che erogava il servizio per mancanza di requisiti (a quale titolo, allora, lo avrebbe erogato fino al momento della gara?) all’aggiudicazione col minimo ribasso, le notizie acquisite nutrono la sensazione dell’ennesimo tortuoso percorso amministrativo che alimenterà il clima di demotivazione già abbondante all’interno della platea dei lavoratori impiegati. “Civico4” nel corso della settimana ha acquisito i verbali di gara per uno studio più analitico di questa vicenda. Nutriamo delle riserve, a valle di quanto letto, anche sul mancato possesso da parte dell’azienda vincitrice dell’iscrizione alla Camera di Commercio per i servizi afferenti all’oggetto dell’appalto (vedi verbale n. 4 dell’08/02/2021).
Delle novantotto persone occupate nell’ambito della formula “multiservizi” che precedeva le iniziative assunte da questa Amministrazione comunale con il cosiddetto “spezzatino”, ventisei restano ancora nel limbo nutrito dalla soppressione del servizio di bus navette e dall’indolenza con cui il Comune ha affrontato fino a questo momento i servizi legati alle manutenzioni, alle affissioni e de-affissioni e al montaggio e smontaggio dei palchi. A valle di tutti questi insuccessi, mini-gara per mini-gara, a valle della caduta delle tutele salariali e dei livelli occupazionali, chiediamo all’Amministrazione comunale anche una rendicontazione economica dei costi: a quanto ammontava sulla casse del bilancio la formula “multiservizi” e quanto spendono oggi i cittadini sommando quella decina di appalti e ampliamenti di servizi esistenti che sono andati a sostituire l’appalto unico?
La crisi delle 98 (novantotto) unità dei servizi a supporto dell’Amministrazione si unisce alla vertenza delle 281 (duecentottantuno) impiegate part-time. Tre mesi fa ebbe inizio un tavolo di confronto tra le forze sindacali e la classe dirigente che oggi governa la città, dopo il nostro intervento che il 15 aprile 2021 denunciava che nessuno dei due milioni di euro risparmiati dall’ente tra il 2020 e il 2022 fosse stato utilizzato a sostegno dei lavoratori part-time. Quali impegni ha assunto l’Amministrazione comunale sui temi della trasformazione dei contratti da part-time a full-time, dell’aumento delle ore lavorative e dell’adeguamento dei livelli dei lavoratori alle mansioni che effettivamente svolgono a servizio dei cittadini rispetto alla categoria “B” in cui sono inquadrati? Nessuno. Potremmo utilizzare la metafora della “melina” per descrivere la formalità degli incontri convocati fino ad oggi dall’Amministrazione comunale, che nel frattempo ha pensato solo a stabilizzare i propri dirigenti e siamo a conoscenza del fatto che qualche sigla sindacale abbia anche assunto più di recente la decisione di “abbandonare” la delegazione trattante.
Se Atene piange, Sparta non ride. La condizione delle quattrocento persone impiegate tra part-time e servizi di supporto non esclude difficoltà e disagi nella macchina amministrativa costituita dal personale a tempo pieno. Anzi, li alimenta. Come nel caso del servizio anagrafe, per fare un esempio, che ha visto in questi giorni i cittadini vagare per il territorio alla ricerca di una sede aperta dove rinnovare in tempi ragionevoli la carta d’identità, a causa del numero crescente di circoscrizioni chiuse e personale non in servizio. “Civico4” ha raccolto più di una testimonianza dello stato di caos in cui è piombata l’organizzazione dei servizi cittadini.
Probabilmente, l’incertezza non manca anche tra le più grandi ditte appaltatrici dei servizi comunali. All’interno dell’appalto dei rifiuti urbani, nonostante l’investimento in nuove risorse umane effettuato negli ultimi mesi, la città resta sporca e il problema delle discariche a cielo aperto irrisolto. “Civico4” chiede, per un appalto i cui costi non sono mai scesi, nonostante la differenziata, di avere una città più pulita e un servizio meglio organizzato, tornando al decalogo di interventi seri che abbiamo già avanzato all’Amministrazione a più riprese.
“Civico4” sostiene: 1) il riconoscimento del fallimento della modalità degli appalti plurimi e l’iniziativa amministrativa affinché scadenza di torni all’appalto “multiservizi”; 2) Il passaggio del personale part-time a full-time con il riconoscimento dei livelli occupazionali corrispondenti alle mansioni svolte; 3) l’applicazione del decalogo proposto in occasione delle quattro tappe del “Munnizza Tour” per una città finalmente pulita.