SIRACUSA – “L’otto agosto del 1985, venne approvata la “Legge Bacchelli”, così chiamata perché ispirata dalle condizioni di vita del famoso scrittore Riccardo Bacchelli che, a dire il vero, non usufruì mai della legge che portava il suo nome perché deceduto due mesi dopo l’entrata in vigore della norma.
Possono aspirare ad usufruire di questa legge tutti i personaggi illustri (artisti, attori, compositori, musicisti, pittori, letterati…) che vessano in particolari situazioni economiche per alleviare le loro difficoltà negli ultimi anni di vita. Lo dichiara l’ex parlamentare regionale Vincenzo Vinciullo.
“Si pensi che anche il Vate d’Italia, cioè il Carducci, negli ultimi anni di vita si trovò in gravissime difficoltà economiche e finanziarie a cui fece fronte vendendo la sua ricca biblioteca e potendo avvalersi della generosità della regina d’Italia che egli aveva più volte cantato.
Ora, correttamente, ha proseguito Vinciullo, il Sindaco di Augusta ha chiesto alla Commissione, prevista dalla Legge Bacchelli, di valutare le condizioni prima artistiche e poi economiche del noto pittore augustano Vittorio Ribaudo, apprezzato in Italia e all’estero per i suoi quadri dipinti su legno, tant’è vero che già nel lontano 1973 a Palermo, alla presenza di Piersanti Mattarella, fu definito “caposcuola della pittura su legno”.
La Commissione, presieduta dall’onnipresente Luigi Berlinguer, già Ministro della Pubblica Istruzione, ha ritenuto che Vittorio Ribaudo non abbia i requisiti previsti, ma ha dimenticato che nella stessa riunione un signore (Giovanni Mapelli, definito “scultore del legno”) ha ricevuto meritatamente ciò che a Ribaudo è stato negato.
Io ritengo che, giustamente, il Mapelli abbia ottenuto il riconoscimento, ma non condivido l’esclusione di Ribaudo.
Per questo motivo, ha concluso Vinciullo, chiedo di intraprendere una energica azione a sostegno dei diritti di Ribaudo e io stesso chiederò ai deputati del mio partito, di presentare una interrogazione parlamentare per chiarire i motivi dell’esclusione dell’artista megarese, nella speranza che una nuova richiesta possa essere accolta dalla Commissione”.