AUGUSTA – Nel corso degli accertamenti giornalmente eseguiti dal personale militare della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Augusta a bordo delle navi che scalano il porto di Augusta, è stato emesso, nella giornata di ieri, 9 novembre 2021, un provvedimento di fermo amministrativo a carico di una nave mercantile straniera, in attesa di effettuare operazioni commerciali.
Alla nave sono state contestate numerose gravi carenze strutturali (eccessiva corrosione delle lamiere e presenza di fori sia sui ponti scoperti che dentro le stive del carico), numerosi malfunzionamenti degli impianti di sicurezza ed antincendio (impianto rilevazione incendi, impianto estinzione fisso in sala macchine ed apparati radio), degli allarmi di macchina e degli impianti di automazione, dei sistemi di illuminazione e di comunicazione d’emergenza.
Nel corso del controllo sono state riscontrate, inoltre, numerose rilevanti carenze relative agli standard minimi di vita e sicurezza degli ambienti di lavoro in cui l’equipaggio è costretto a vivere e prestare la propria attività, tra cui la scarsa igiene delle cucine e della cambusa di bordo, l’inadeguatezza (per quantità e qualità) delle provviste alimentari, la presenza di cibo scaduto o avariato, la vetustà degli arredi delle cabine dell’equipaggio ed il malfunzionamento dei bagni di bordo, il mancato pagamento dello stipendio di tutti i marittimi imbarcati e la mancanza, per qualcuno di essi, di un valido contratto di lavoro.
Il provvedimento di fermo sarà revocato soltanto successivamente alla eliminazione delle gravi carenze riscontrate, da certificare a cura dell’Amministrazione di bandiera e dell’Organismo riconosciuto della nave e, in ultimo, da accertare a cura degli Ispettori P.S.C. (Port State Control) della Capitaneria di Porto-Guardia costiera di Augusta.
In considerazione delle evidenti condizioni “sub standard” della nave, è stata data esecuzione alle previsioni della Convenzione internazionale sul lavoro marittimo (MLC 2006), con immediata notifica all’Amministrazione di bandiera ed alle Organizzazioni di rappresentanza degli armatori e dei lavoratori del settore marittimo (ITF).
Gli accertamenti a bordo, condotti in conformità a quanto previsto dal decreto legislativo n. 53/2011 (attuazione della direttiva 2009/16/CE recante le norme internazionali per la sicurezza delle navi, la prevenzione dell’inquinamento e le condizioni di vita e di lavoro a bordo per le navi che approdano nei porti comunitari, e che navigano nelle acque sotto la giurisdizione degli Stati membri), si inquadrano nell’ambito dei controlli dello Stato di approdo (P.S.C.) del Memorandum di Parigi, firmato il 26 gennaio 1982, e che riunisce 27 Autorità Marittime, di cui l’Italia fa parte fin dalla sua costituzione.
Quella di ieri è la quinta nave straniera sottoposta quest’anno nel porto di Augusta a provvedimento di fermo PSC.
Rimane sempre alta l’attenzione della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Augusta nelle attività di controllo a salvaguardia della sicurezza della navigazione ed a tutela dell’ambiente.