Ferzan Özpetek ha debuttato ieri sera, sabato 27 novembre, al TAM – Teatro degli Arcimboldi di Milano con “Ferzaneide – Sono Ia”, un lungo monologo a ruota libera, un racconto privato e, al contempo, una confessione divertente. Ma lo spettacolo è anche un viaggio che da Roma ci porta a Istanbul, e viceversa, in un continuo rimpallo di ricordi.
Empatico ed ironico, il regista turco tiene il palco per ben 90 minuti, raccontando semplicemente la sua vita. Aneddoti e ricordi si susseguono così in un racconto intriso di verità, a tratti di dolore, ma soprattutto di tanta gratitudine. Özpetek si mette in gioco e anche un po’ a nudo, raccontandosi senza filtri con una sincerità disarmante, al limite dell’impudico. Il suo è un racconto coraggioso, che sfida i pregiudizi, e forse proprio per questo arriva dritto al cuore della gente.
Di fatto, “Ferzaneide – Sono Ia” è quasi una chiacchiera fatta al bar sotto casa. Le luci sono accese. Ferzan parla, racconta, scherza e poi ascolta il suo pubblico, cercando il loro sguardo. È quasi impossibile distogliere l’orecchio dal suo racconto. Özpetek emoziona, diverte e sorprende. «Ogni sera cambio, vado a braccio. E comunque, se così non fosse, a parlare resterei ben oltre la durata attuale», racconta il regista e scrittore turco. E ammette: «Non sapevo che il Teatro degli Arcimboldi fosse così grande. Quando sono arrivato ho avuto un po’ di paura». Eppure Ferzan è riuscito a costruire un’atmosfera intima e familiare anche in un posto così tanto grande. E casa siamo tornati tutti un po’ più leggeri, con un bel sorriso disegnato sulle labbra.
Visualizza questo post su Instagram