LENTINI – La maggioranza politica in consiglio comunale che governerà la città di Lentini guidata dal sindaco Rosario Lo Faro non riesce a trovare la quadra sul nome del presidente del consiglio comunale. E’ quanto si è consumato, ieri sera, all’interno dell’aula consiliare di via Galliano dove i sedici consiglieri comunali, eletti alle amministrative del 10 e 11 ottobre scorso, dovevano eleggere il presidente e il vice presidente del consiglio. I malumori e i malesseri politici si notato già subito dopo l’elezione del sindaco Lo Faro. Malumori è problemi che vengono evidenziati con la mancata assegnazione delle deleghe assessoriali. Una decisione che veniva rinviata all’insediamento del consiglio comunali. I malumori hanno origine nel momento dell’apparentamento tra le liste del Patto Civico per Lentini e la lista “Francesca Reale sindaco” che permetterà a Rosario Lo Faro di essere eletto al ballottaggio trentottesimo sindaco di Lentini. Nell’accordo i rappresentanti delle liste civiche avevano sottolineato che la presidenza del consiglio sarebbe andata a Francesca Reale. In attesa della verifica dei voti da parte della prima sezione elettorale, il sindaco Lo Faro nomina la Reale assessore della giunta comunali. A questo punto la situazione politica si complica, quando dopo la mancata elezione a consigliera comunale dell’ex candidata sindaco Francesca Reale. A suo posto viene eletto il consigliere Gianmarco Di Grande. All’interno della lista civica iniziano le manovre e i vertici per chiedere a Di Grande di fare un passo indietro,per dare la possibilità a Francesca Reale di rientrare in Consiglio. Il neo consigliere non accetta la proposta e,la Reale inizia il confronto politico tra i suoi consiglieri eletti. I rappresentanti dalla lista civica “Francesca Reale Sindaco” Adelfio Tocco, Silvana Bosco Santocono, vicina al sindaco di Francofonte Daniele Lentini e Gianmarco Di Grande iniziano al proprio interno un forte dibattito con Francesca Reale che cerca di mantenere equilibri e accordi. Il dibattito si infuoca fino ad arrivare al pomeriggio di lunedì, quando la maggioranza si riunisce per decidere il nome del presidente. I rappresentanti del Patto civico e delle liste chiedono al sindaco Lo Faro di far rispettare gli accordi elettorali: la presidenza del consiglio era stata assegnata alla lista “Francesca Reale Sindaco” e i consiglieri di maggioranza chiedono il nominativo da votare. L’ex candidata sindaco tenta di rimediare, ma viene inviata a presentare le dimissioni o se questo non dovesse avvenire, il sindaco avrebbe avuto pronta la revoca. L’ex assessore Reale alle 19,45 presenta le dimissioni nelle mani del sindaco Rosario Lo Faro lasciando l’esecutivo. Il neo sindaco a quel punto avvia il completamento della giunta con la nomina di Enzo Pupillo e Ciro La Ferla. Il segretario formalizza gli atti del nuovo assetto dell’esecutivo, ma i minuti scorrono e nell’aula consiliare sono tutti in attesta: consiglieri di minoranza e cittadini. L’ex assessore Reale a questo punto assieme ai consiglieri della sua lista decide di ufficializzare il nome della consigliere Silvana Bosco Santocono. La decisione non viene digerita da Adelfio Tocco e dal consigliere Gianmarco Di Grande. Mugugni che poi vengono evidenziati nella mancata elezione del presidente. Come dispone la legge a presiedere la seduta di insediamento è stato il consigliere più votato, cioè Giuseppe Vasta. A lui il compito di gestire la seduta che in avvio, alle 20,25, all’appello si presentano sette consiglieri, mentre nove quasi tutti di maggioranza sono ancora in riunione per decidere le ultime cose. La seduta viene rinviata un’ora dopo. I consiglieri di maggioranza arrivano all’interno dell’aula consiliare con volti tirati e mugugni. Alle 21,15 si riprende questa volta con tutti i consiglieri presenti. All’esame dell’assise il giuramento dei consiglieri, le condizioni di candidabilità, eleggibilità eletti alla carica di Consigliere Comunale e a seguire il giuramento del sindaco. Il segretario chiama uno ad uno i consiglieri comunali che dovranno giurare a partire dal candidato sindaco che è stato sconfitto al ballottaggio: Saverio Bosco. Poi a seguire i consiglieri che hanno ottenuto più voti. I consiglieri di maggioranza sono Ciro Greco, Efrem Sanzaro e Corinne Valenti di Lentini Operosa, Filadelfo Tocco, Silvana Bosco e Gianmarco Di Grande della lista Francesca Reale Sindaco, Salvatore Ippolito e Maria Grazia Culici del Patto civico per Lentini, Maria Cunsolo e Agata Magnano del Movimento 5 stelle. I consiglieri di minoranza sono l’ex sindaco Saverio Bosco in quanto candidato sconfitto al ballottaggio, Alessandro Vinci e Davide Marchese della lista Ora, Giuseppe Vasta e Diletta Pericone di Viva Lentini, Luigi Campisi de L’altra Lentini. Subito dopo il giuramento si verificano, secondo la legge, le condizioni di candidabilità, eleggibilità eletti alla carica di Consigliere Comunale. Tutto fila lisco fino alla votazione del presidente.Il presidente della seduta Giuseppe Vasta invita i consiglieri a votare a scrutinio segreto. Per la presidenza la consigliera Silvana Bosco Santocono, della lista Francesca Reale Sindaco, la maggioranza non è compatta. Al termine dello scrutinio i voti confermano le divisioni interne. La consigliera della lista Francesca Reale Sindaco ottiene solo sette, tre sono le schede bianche, una la scheda nulla. Un voto ciascuno, infine, per i consiglieri di minoranza Alessandro Vinci, Davide Marchese, Diletta Pericone, Giuseppe Vasta e Saverio Bosco. La maggioranza chiede a questo punto la sospensione della seduta per quindici minuti per verificare le condizioni per andare al secondo scrutinio per eleggere il presidente. Nell’intervallo succede qualcosa all’interno della maggioranza che poi si manifesta nella seconda votazione. La maggioranza non si compatta e la frattura all’interno della lista civica Francesca Reale Sindaco si evince ancora di più. Si va alla seconda votazione e, oltre a quello della consigliera Silvana Bosco Santocono, viene votato il giovanissimo consigliere della lista “Lentini Operosa” Efrem Sanzaro, vicino alle posizioni dell’ex assessore comunale Angelo Maenza. La proposta alla presidenza del giovane consigliere è inserita all’interno di un dissenso tra lui e il suo gruppo consiliare. Al centro del contendere un posto in giunta per il suo grande elettore, che non viene accolta dal sindaco Lo Faro. Nel caos il consigliere Sanzaro accarezza l’idea della candidatura alla presidenza. Pensiero che viene intercettato dalla minoranza. Alla votazione il consigliere Sanzaro ottiene otto voti e otto voti la consigliera Silvana Bosco Santocono. A questo la maggioranza chiede il secondo rinvio. Al rientro in aula, viste le condizioni di empasse, la consigliera Maria Grazia Culici chiede il rinvio della seduta. L’opposizione è contraria, ma la proposta passa. Il consiglio è rinviato al 2 Dicembre alle 19. Saranno settantadue ore di confronti e dibattiti, ma all’interno del consiglio è già scontro e malessere.