Catania, Pfizer: arcivescovo Mons. Renna, nome non sia perdita di speranza

Catania, Pfizer: arcivescovo Mons. Renna, nome non sia perdita di speranza

CATANIA – – “Negli ultimi mesi il nome “Pfizer” รจ stato associato alla speranza, quella di uscire dal tunnel della pandemia grazie al vaccino che ha messo in sicurezza la vita di milioni di persone. Non vorremmo mai che d’ora in poi a Catania questo nome fosse associato alla “perdita di speranza” che porterebbe circa un centinaio di famiglie al licenziamento o al trasferimento, privando ancora una volta la Cittร  di opportunitร  lavorative”. Lo afferma l’arcivescovo metropolita di Catania, Luigi Renna, in un messaggio di solidarietร  letto ai lavoratori davanti al sito del capoluogo etneo della multinazionale del farmaco dove รจ in corso il presidio di uno sciopero contro l’annuncio di 130 esuberi. ย  ย  “Quando si chiude un’azienda, si ha una triste ricaduta su tutto il territorio – aggiunge mons. Renna – i giovani sono costretti ancora ad emigrare, le famiglie stentano a formarsi, cresce la denatalitร , si dร  spazio alla precarietร , si creano le condizioni di disoccupazione che portano le persone piรน fragili a finire nelle trame della criminalitร  organizzata. Sentiamo perciรฒ di ribadire quanto affermava papa Francesco nella Evangelii gaudium: ‘Non possiamo piรน confidare nelle forze cieche e nella mano invisibile del mercato. La crescita in equitร  esige qualcosa di piรน della crescita economica'”. ย  ย  “Prevalga non la mano invisibile del mercato – sottolinea l’arcivescovo di Catania – ma l’intelligenza imprenditoriale che coniuga “capitale umano” e capitale economico! “Come Chiesa – osserva mons Renna – siamo solidali con i lavoratori della Pfizer di Catania e ci appelliamo ai Responsabili dell’azienda affinchรฉ trovino soluzioni che non privino un’altra Cittร  del Sud di quella opportunitร  che ha permesso a tante famiglie di vivere dignitosamente e di contribuire allo sviluppo del territorio. Non rendete Catania piรน povera! Siamo fiduciosi – chiosa l’arcivescovo – che, con l’aiuto delle Istituzioni politiche e dei sindacati, si trovino vie d’uscita che scongiurino definitivamente la chiusura del prestigioso stabilimento etneo

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