CARLENTINI –
La campagna teatrale del teatro Turi Ferro di Carlentini ( SR ), ha calendarizzato una commedia americana tutta al femminile scritta da Robert Harling, ma rivisitata dalla regia di Michela Andreozzi.
Tutti i personaggi femminili, sono stati interpretati magistralmente da un cast d’ eccezione come:
Tosca d’ Aquino, RocíoMun֘osMorales, Emanuela Muni, Emy Bergamo, Martina Difonte e Giulia Weber.
All’ interno del set di un salone da parrucchiera, che ritaglia lo spaccato di una semplice realtà di provincia,
ruotano figure femminili che indossano le vesti di ogni tipo di donna, ognuno con le proprie debolezze e punti di forza.
La nota fortemente femminile, mette l’accento sul concetto “ l’ Unione fa la forza”, poiché le donne che all’ interno di quella realtà anni ‘80, descrivono le loro posizioni e perplessità nei confronti della vita, ricevono sostegno e affetto vicendevolmente.
Le varie storie individuali s’ intrecciano attraverso racconti e sfoghi casuali, effettuati sulla poltrona di quel salone, che quasi diventa “terapeutica”, perché la forza dell’amicizia e la solidarietà fra le donne, rappresentano un punto di forza e di coraggio condiviso per risollevarsi da dolori e delusioni.
In questa galleria di vita vissuta, troviamo la donna intraprendente che finalmente si concede un’altra occasione d’ amore dopo la dipartita del marito. La donna arrabbiata con il mondo che, al contrario fa intendere di odiare gli uomini, ma alla fine anche lei cederà, perché l’Amore è il motore di tutto.
La donna comune, che si presta a raccogliere i pensieri e i tristi racconti di tutti, quasi si offrisse come spalla su cui piangere. Una giovane donna, semplice, ingenua, religiosissima che vede in Dio il conforto più grande.
E poi…una donna forte, decisa, dalle idee chiare che si frantumerà nel momento in cui perderà la sua unica figlia a causa di una malattia. Il mondo di quelle donne, crolla tutto intorno a lei, perché tutte ci saranno per dare conforto e coraggio a quella donna che, si risolleverà a fatica, portando dentro di sé un grande fardello.
Ognuna di loro, capirà che ce la potranno fare, e impareranno che l’assenza di una persona cara dovrà servire da lezione, cercando di trovare nella sua storia un insegnamento e un messaggio di vita.
Da questo evento di vita raccontato sul palcoscenico, ne usciranno tutte diverse, perché ognuno di loro avrà difeso quel ruolo di donna che a volte, così straordinariamente forte e intelligente, fa paura al cosiddetto “sesso forte” messoa confronto con i “fiori d’ acciaio”.
1- Tosca d’ Aquino: “Alla commedia è stata data, innanzitutto una connotazione geografica, poiché le donne coinvolte provengono da luoghi diversi, con accenti diversi e problematiche diverse. Troviamo mille sfaccettature. Gli uomini in questa pièce fanno brutta figura, perché si confrontano con “Fiori d’acciaio” che non hanno bisogno di essere protetti. Davanti al dramma, l’unione fra le donne dà la forza necessaria per rinascere”.
2-RocioMun֘osMorales: “Ritroviamo diverse vite in una vita, donne con un vissuto diverso, quel momento unico per tutte noi, quel dolore che ci unisce, in quella unicità troviamo la forza per le altre.
Tutte noi siamo uniche, siamo speciali, siamo una vera forza: “ l’ Unione fa la forza”.
3- Emy Bergamo: “Ormai sono gelosissima del mio salone, ora vedo che lo stanno smontando e provo un certo dolore allo stomaco. Il personaggio Tamara è la parte emotiva dello spettacolo, è la più empatica, il suo salone raccoglie i dolori di tutti. Ognuno vive il suo dramma e tutti questi drammi riusciamo a risolverli all’ interno del mio salone.”
4- Emanuela Muni: “E’ bello il passaggio in cui lei vuole essere con il cuore chiuso, ma in realtà tutte le sue amiche non glielo consentono e la invitano ad aprire il suo cuore ad un uomo. E’ uno spettacolo che parla di inclusione, dell’amore in generale che risolve tutto.
5-Martina Difonte: “Stella è la donna più giovane, piena di vita, forse è l’unica che crede che alla fine tutto prende il suo posto. Lei lascia tanti messaggi di vita, finalizzati alla gentilezza e all’ apertura.
Lei stessa dirà…” Andrà tutto bene. La vita continua”.
6- Giulia Weber: Questo spettacolo è un momento d’ arte, e l’arte non deve insegnare niente, deve creare dei dubbi, non deve dare delle risposte, deve sempre porre una posizione scomoda. Non siamo pedagoghi o maestri. All’ interno di questo percorso, si deve dire che la donna fa tanta paura, ha sempre fatto tanta paura, perché è più forte ed è per questo che viene assoggettata, picchiata, castrata, menata…perché irradia una forza, malgrado tutto, perché ha il senso di vita, dentro. Anche le donne che non hanno partorito portano dentro questo senso di vita, perché hanno un occhio diverso dall’ uomo.
E in questo luogo, ognuna di loro può essere sé stessa, perché nella loro vita ognuna di loro fa credere al marito o a qualcun’ altro, di essere qualcosa di meno, perché l’uomo non accetterà mai di dire “sei più forte, sei più intelligente…per cui, noi dobbiamo fargli credere di essere più fragili…
Ma ché fragili…Loro sono fragili!!
Guardando questo spettacolo, gli uomini dovrebbero pensare che le donna della loro vita, permette loro di credere di essere migliori, e per questo dovrebbero ringraziarla…perché la vera bellezza ce l’ hanno accanto.”
Si ringraziano le attrici dello spettacolo, per la simpatia e la disponibilità dimostrate.
Confrontarsi con loro è stata una crescita e un momento di formazione artistica ed emotiva.
In pochi minuti si è creata un’atmosfera piacevole, spontanea e interessante, semplicemente perché i
“ Fiori d’ acciaio” lo sanno fare con eleganza e naturalezza.