PALERMO – “Era il lontano 2016, quando Cettina Di Pietro chiedeva aiuto e iniziava lo sciopero della fame per la condizione in cui erano tenuti i migranti, soprattutto i minori non accompagnati, nel porto di Augusta. Un grido di allarme che l’allora governo colse proponendo augusta come uno degli hotspot d’Europa. Oggi, con un pizzico di commozione e di orgoglio, finalmente Augusta e i suoi cittadini possono serenamente dedicarsi allo sviluppo della loro città, finalmente restituita alla sua vocazione storica”. A dichiararlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao, storicamente primo interlocutore a Bruxelles del sindaco Di Pietro e della sua cittadinanza in tema di emergenza sbarchi e immigrazione. “Questo risultato – spiega Corrao – è stato possibile solo grazie al governo del cambiamento e ad una sindaca M5S ‘instacabile’ e innamorata della sua città. Attenzione però, ad Augusta dobbiamo mantenere alta l’attenzione soprattutto dal punto di vista ambientale e sanitario. Lo sviluppo di un territorio non passa soltanto dall’occupazione e dalle infrastrutture ma anche dalla sensibilità e dall’impegno in tema ambientale. Ad Augusta purtroppo c’è ancora da recuperare uno scempio ambientale che ha lasciato e sta lasciando ferite indelebili nella cittadinanza. Basti ricordare il tentativo di un parroco coraggioso, quale è Don Palmiro Prisutto, di ricordare alle istituzioni sino ad oggi sorde, i nomi e cognomi di chi muore per cancro in quel territorio” conclude Corrao.