CIMITERO MONUMENTALE DI CALTAGIRONE: ARCHITETTURA LEGGERA E ARIOSA PER UNO SPAZIO ECUMENICO E ACCESSIBILE A TUTTI

CIMITERO MONUMENTALE DI CALTAGIRONE: ARCHITETTURA LEGGERA E ARIOSA PER UNO SPAZIO ECUMENICO E ACCESSIBILE A TUTTI

CALTAGIRONE – Un progetto arioso, che rende gli spazi accoglienti, rispettando il carattere multietnico del territorio: è la tavola dell’architetto Lorenzo Netti (professore del politecnico di Bari, in team con Gloria Valente ed Elita D’Onghia) a vincere il concorso di idee per il Cimitero Monumentale di Caltagirone, promosso dall’Ordine e dalla Fondazione degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Catania e dal Comune di Caltagirone.

«Una grande opportunità per riqualificare l’area degradata del cimitero del nostro Comune – ha spiegato Claudio Lo Monaco, assessore ai Beni Culturali di Caltagirone (sindaco Fabio Roccuzzo) e architetto dell’Ordine di Roma – completando la parte mancante del progetto originario a forma di croce greca di Giovanbattista Nicastro. Un’opera di straordinaria bellezza di epoca ottocentesca, riconosciuta dallo Stato italiano tra i beni vincolati. Eccezionale perché unisce elementi di varia natura, utilizzando materiali apparentemente fragili e rappresentando una delle massime espressioni dell’effimero». La proposta di Netti risponde ai requisiti del bando, «creando un’architettura duttile e armoniosa, non appesantendo quella classica pre-esistente. Gli spazi prevedono la sosta e la stasi in un luogo non più del del semplice ricordo, ma della memoria – ha proseguito – passando così dalla situazione “di un tempo” a quello di “ogni tempo”».

Dunque, “Un progetto eterno” (questo il titolo dell’incontro che si è svolto ieri pomeriggio, 29 aprile), che ha rappresentato una sfida per ben 49 progettisti, le cui idee verranno raccolte in una pubblicazione e sono in mostra fino al 31 maggio 2022 nella Corte Capitaniale di Caltagirone. «Uno strumento importante per far prendere coscienza della trasformazione avvenuta nel tempo, e delle molteplici prospettive offerte dal luogo stesso grazie all’innesto creativo e al dibattito innescato – ha commentato il presidente dell’Ordine APPC Sebastian Carlo Greco – questo grazie ai concorsi di idee e di progettazione, strumento importante per la riqualificazione dei luoghi, poiché permette di puntare sulla qualità, selezionando l’opera che meglio risponde alle necessità del territorio. Siamo soddisfatti – ha proseguito – per aver portato avanti e concluso, il lavoro iniziato dalla precedente consiliatura (presidenti Alessandro Amaro e Veronica Leone, rispettivamente dell’Ordine e della Fondazione), sperando che il progetto possa essere realizzato, dando lustro a tutta la città e all’area circostante». «Sono pervenute tutte proposte di altissima qualità – ha dichiarato la presidente della Fondazione Eleonora Bonanno – che offrono soluzioni alternative e mettono in luce le necessità di aprire il cimitero storico di Caltagirone alla cittadinanza e ai turisti, accostando l’antico al contemporaneo, la storia al presente, la memoria alla conoscenza. Un luogo che è come una piccola città, con le sue logiche, i suoi spazi, i pieni e i vuoti. Abbiamo raggiunto – ha aggiunto Bonanno- un duplice obiettivo: mettere in luce il cimitero e promuovere l’architettura contemporanea in contesti storici e monumentali di grande valenza».

Un valore indiscusso, che ha visto il partenariato e il contribuito anche della Soprintendenza dei Beni Culturali di Catania (presente Salvatore Sorbello), dell’Ordine e della Fondazione degli Ingegneri della provincia di Catania (consigliere Egidio Sinatra), di Ance Catania (presidente Rosario Fresta) e della Curia di Caltagirone. «Un concorso che è stato stimolante e in cui è vincitore un progetto sensibile, con un’architettura leggera e ariosa, caratterizzata da elementi sottili e semplici, superando i dislivelli e collegando gli spazi ponendo attenzione ai valori storici», ha spiegato il componente della commissione giudicatrice Francesco Pagliari, critico di architettura “The plan”.

Tra gli interventi – moderati da Veronica Leone – anche quelli di Marco Filippucci (presidente Ordine Architetti di Bologna), Marco Scebba (Associazione Architetti del Calatino), Franco Sagone (Associazione Zanabia) e Alessandro Amaro. Il past president degli Architetti etnei ha puntato i riflettori sulle possibilità derivanti dalla realizzazione del progetto, che «darebbe nuove opportunità lavorative agli artigiani del Calatino e impulso al turismo culturale».

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