NARO – «Quanto accaduto in Sicilia dimostra una volta di più che la mafia è tutt’altro che sconfitta, ma che invece è presente, e richiederebbe un’attenzione ben diversa da quella che negli ultimi mesi e negli ultimi anni gli è stata riservata da parte delle forze politiche e delle varie istituzioni, a partire dal Governo. È necessario riservare una considerazione molto più forte. Oggi viene dato alle fiamme un campo di lenticchie, ma domani potrebbe succedere altro», è il commento di Renato Natale, sindaco di Casal di Principe, vicepresidente e responsabile Beni confiscati di Avviso Pubblico, all’incendio di natura dolosa che ha distrutto un campo di lenticchie a Naro, in provincia di Agrigento. La terra andata in fumo è un bene confiscato ai clan locali e affidato alla cooperativa agricola Le terre di Rosario Livantino – Libera terra.
Non è la prima volta che gli operatori della cooperativa si trovano davanti a una scena simile. Due anni fa un altro incendio aveva devastato dieci ettari di terreno coltivati a grano. E anche in quell’occasione il danno in termini economici era stato ingente. Ma non è questo a preoccupare i contadini della legalità. I continui attacchi a questi beni confiscati è sintomo di un conflitto pericoloso tra mafiosi e chi invece si impegna quotidianamente per arginare il fenomeno. «Il caso di Naro è estremamente grave, perché si colpisce un bene confiscato e la volontà della società civile di occuparsene. A infastidire è la dimostrazione che si può combattere la mafia a colpi di legalità», spiega ancora il sindaco Natale –. È chiaro che in questo modo si vuole scoraggiare altre cooperative e altre istituzioni locali ad occuparsi di questi beni pubblici. E a tutto questo ci si deve opporre con forza».
«Ben vengano le manifestazioni e gli attestati di solidarietà nei confronti della cooperativa e dell’amministrazione comunale e a favore di tutto il movimento che si occupa di questi beni. Ma accanto alle espressioni di solidarietà, è necessario che ci sia un impegno formale, forte e chiaro da parte dello Stato affinché questi episodi non si verifichino più e che la presenza dello Stato sia garantita con tutta la sua forza e la sua efficacia». Avviso Pubblico auspica che le indagini delle forze dell’ordine portino presto alla verità di quanto accaduto e che i colpevoli siano assicurati alla giustizia. Ma soprattutto ci auguriamo che episodi del genere siano stigmatizzati sempre più dagli stessi cittadini, perché quando le mafie colpiscono un bene confiscato, stanno colpendo un bene di tutti.