CARLENTINI – “Dopo aver atteso, per senso di responsabilità con cui ritengo di aver agito in questi anni nel ricoprire la carica istituzionale di Presidente del Consiglio comunale della nostra Città, la conclusione dei lavori consiliari inerenti il delicato passaggio riguardante l’approvazione del bilancio di previsione 2021-2023, nel rispetto della nostra Città e dei nostri concittadini è mio dovere fare chiarezza sulle accuse che strumentalmente mi sono state mosse da parte di alcuni gruppi consiliari e replicare alle pesanti provocazioni prima e successivamente protocollate presso l’ufficio di presidenza, che hanno esacerbato un clima di forti tensioni politiche”. E’ in sintesi la replica del presidente del consiglio comunale di Carlentini Giovanni Fuccio Sanzà ai rappresentanti del Pd, M5S e lista civica “Giuseppe Stefio Sindaco” , quest’ultimi nelle scorse settimane hanno attaccato il presidente in modo forte e, a volte, anche fuori dai dettami del rispetto istituzionale. “La guerra che ha portato alle gravissime dichiarazioni nei miei confronti – ha detto il presidente del Consiglio comunale Giovanni Fuccio Sanzà – è quello di aver fatto il mio dovere nel far rilevare, a tutela della città di Carlentini, le criticità dei conti del nostro comune, ormai fuori controllo, appesantiti da debiti dei quali ancora oggi non vi è certezza a quanto ammontino e che comunque in futuro dovranno essere onorati. E’ stata inoltre evidenziata l’incertezza dell’amministrazione nella stesura del Bilancio di Previsione per l’anno 2021, trasmesso in presidenza dopo sette mesi dalla sua scadenza naturale di presentazione e pareggiato dalla somma inserita alla voce in entrata, derivante dagli oneri concessori inerenti i lavori di completamento del complesso alberghiero da parte della società Sicilia Golf Resort SRL, accertamento fatto dal dirigente comunale dell’area IV e contestato dalla società, come protocollato in una nota inviata al sottoscritto. Pertanto essere accusato di aver assunto comportamenti, dichiarazioni pubbliche e produzioni di atti tendenti a portare il comune in dissesto finanziario, senza che tale parola sia mai stata né pensata né pronunciata è da considerarsi una gravissima menzogna. Vorrei inoltre ricordare a tali consiglieri e ai gruppi politici di cui si fa cenno nel documento presentato ma stranamente non sottoscritto dagli stessi, che l’unica ad aver indicato le due strade percorribili ovvero o “piano di riequilibrio o eventuale “dissesto finanziario” è stata la società Kibernetes, incaricata dal sindaco per la stesura del Bilancio con tanto di relazione protocollata al comune, prima che il sindaco decidesse di affidarsi ad una nuova società, ma forse qualcuno ha la memoria corta. La città ha il diritto di conoscere la reale situazione finanziaria e si chiede cosa accadrà a bilancio consuntivo, qualora la tanto decantata somma di 2,5 milioni, non entrerà nelle casse del comune, facendo ulteriormente incrementare il disavanzo di amministrazione. In merito all’altra accusa che viene mossa nei miei confronti, ovvero l’essere responsabile di una attività poco produttiva, in tema di “produzione di atti di pregio” in Consiglio comunale, tale affermazione è assolutamente infondata e strumentale, e ancora più inverosimile se mossa da chi ricopre, sotto l’insegna della tanto decantata “esperienza amministrativa” ruoli di consigliere comunale da oltre 15 anni. Voglio, infatti, ricordare che il Presidente del Consiglio comunale, non ha il compito di produrre atti e proposte di deliberazione, iniziativa che spetta ai dirigenti, al sindaco, alla giunta e ai consiglieri comunali”. Gli attacchi al presidente del Consiglio all’interno del consiglio comunale tra una parte, i consiglieri di minoranza che sono maggioranza, e quelli che erano di maggioranza è ora sono all’opposizione ha inasprito i toni e il dibattito politico. Il presidente Fuccio Sanzà, infine, invita i rappresentanti della politica carlentinese a essere più propositivi e di partecipare attivamente alla vita politico-amministrativa della città. “Purtroppo devo constatare che le provocazioni politiche ricevute hanno superato il limite del normale scontro di opinione -ha aggiunto – arrivando ad avere i connotati di vere e proprie offese personali. Nelle ultime sedute consiliari ho assistito ad atteggiamenti, da parte del vice presidente del Consiglio comunale, fuori da ogni logica di correttezza istituzionale che hanno rasentato l’aggressione, mancando di rispetto e mortificando in tal modo la credibilità dell’intera istituzione. Essi sono frutto delle decisioni unilaterali di modificare la maggioranza politica ed amministrativa decisa democraticamente dai cittadini carlentinesi nel 2018, senza la quale oggi Stefio non sarebbe stato eletto sindaco. A tal proposito sarei curioso di conoscere l’opinione del segretario cittadino del Pd in merito alle alleanze politiche riguardanti la decisione di “imbarcare a bordo” il Movimento Cinque Stelle, che con il suo consigliere di riferimento in 4 anni non ha approvato nessun bilancio di previsione, mentre subito dopo la nomina ad assessore lo ha approvato sotto dettatura (e all’atto della firma ancora mancante del parere dei revisori), ergendosi a “salvatrice della città”. Nella seduta del Consiglio comunale del 20 Luglio 2022 in cui all’OdG si discuteva del bilancio di previsione 2021-2023, abbiamo assistito ad uno spettacolo increscioso, in quanto si è consumata l’ennesima messa in scena da parte del vice presidente del consiglio comunale che continuando ad urlare e gesticolare nonostante i continui richiami all’ordine, in modo pretestuoso ha preferito abbandonare l’aula assieme ad altri 5 colleghi, disinteressandosi di un atto così importante per la città, salvo poi rientrare in aula per l’approvazione della proposta. Assieme agli altri 7 colleghi consiglieri, dopo aver ribadito le nostre perplessità allo schema di bilancio, abbiamo deciso responsabilmente di votare favorevolmente l’atto, supportati dal parere favorevole del collegio dei revisori, sventando così un eventuale maldestro tentativo di sciogliere il consiglio comunale in seguito alla mancata approvazione dello strumento finanziario. Alla luce di quanto detto prima, respingo ai mittenti le accuse e le gravi offese ricevute. Tali comportamenti non appartengono alla mia dialettica politica, sempre improntata in questi 4 anni all’imparzialità all’interno dell’aula consiliare e al rispetto prima dei ruoli e poi di tutti i consiglieri, valori evidentemente sconosciuti per alcuni. Piuttosto per quanto dimostrato nella seduta del 20 luglio – conclude – a dimettersi dovrebbe essere chi ha architettato la sgradevole messa in scena e chi l’ha condivisa, non rispettando i ruoli e infrangendo le regole che sono il sale della democrazia. La politica che adotterò fino alla fine del mio mandato, sarà quella di svolgere il mio ruolo con imparzialità fare rispettare le istituzioni, le regole e i regolamenti, agendo sempre per il bene e nell’interesse della nostra città. Io non appartengo alla categoria dei mestieranti della politica e di chi vive all’ombra dei suoi benefici bensì a chi svolge in maniera disinteressata un ruolo al servizio della propria comunità. Alla luce di quanto sopra espresso mi riservo il diritto di adire l’autorità giudiziaria sia in sede civile che penale, al fine di tutelare la mia onorabilità di uomo e di professionista, che ritengo essere stata lesa con le affermazioni rese alla stampa e prive di fondamento”.