SIRACUSA – La San Vincenzo di Siracusa entra nelle carceri. Un laboratorio gestito da venti volontari formati dalla San Vincenzo di Siracusa è partito questa settimana all’interno del carcere di Brucoli: si chiama “la Coppola della Legalità”. I detenuti impareranno a realizzare cappelli e potranno successivamente metterli in commercio grazie alla collaborazione di alcuni negozi che hanno già dato la loro disponibilità. I volontari che tengono questo laboratorio sono stati formati dalla San Vincenzo durante un corso che si è chiamato “Fuori dalle celle” e che per tutta l’estate si è tenuto alla parrocchia della Sacra Famiglia. Tutto il progetto è stato voluto dal presidente della San Vincenzo, Emanuele La Spada, che in collaborazione con il direttore del Centro studi Pedagogicamente, Antonello Nicosia, docente esperto in trattamento pedagogico penitenziario, è stato ben accolto dalla direzione nazionale, e ha trovato parte del finanziamento da Fondazione per il Sud. Determinanti sono stati gli spazi formativi messi a disposizione da don Claudio Magro della Parrocchia Sacra Famiglia di Siracusa. “Aiutare gli altri si può – spiegano alla San Vincenzo di Siracusa – anche in uno spazio che per alcuni sembra inaccessibile come il carcere. Serve una preparazione, utile a comprendere come poter intervenire e soprattutto come poter utilizzare al meglio le proprie capacità. L’importante è l’impegno, la forza di volontà, ma soprattutto il desiderio di mettersi a disposizione degli altri”. “Il carcere è spesso dimenticato – ha detto Camillo Biondo, volontario e già presidente della San Vincenzo di Siracusa – ma al suo interno vivono e abitano persone con cui si può dialogare avvicinandosi a loro, hanno un valore e l’hanno smarrito”. Il laboratorio permanente “La coppola della legalità” vede partecipare 10 detenuti ristretti nella Casa di Reclusione di Brucoli. Grazie al direttore Antonio Gelardi, che ne ha permesso l’istituzione, i detenuti impareranno a realizzare le coppole e potranno successivamente metterle in commercio. I volontari sono stati formati nei vari aspetti: giuridico,pedagogico e psicologico. Punto di partenza l’articolo 27 della Costituzione Italiana, l’ordinamento penitenziario con tutte le sue norme sulla vita carceraria, ma sopratutto tutta la parte che richiama i diritti e la formazione. “La formazione dei volontari – spiega il dottor Nicosia – sarà continua, anche attraverso la soluzione ai problemi che probabilmente si presenteranno, ma un’attenzione speciale verrà rivolta al laboratorio che vede attori principali i detenuti e la loro formazione, il processo di rieducazione e reinserimento sociale”. La San Vincenzo de Paoli di Siracusa grazie alla sensibilità del presidente Nazionale Antonio Gianfico e alla direzione, avvierà altre attività riguardanti il microcosmo carcerario, attraverso attività formative e lavorative utili al reinserimento sociale.