SIRACUSA – “Accogliamo gli insegnamenti teologici, seguiamo gli orientamenti spirituali e siamo grati a lui per la visita apostolica in Sicilia e per i legami con la nostra Isola”. Lo scrive mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo di Siracusa, ricordando Papa Benedetto XVI “umile lavoratore nella vigna del Signore, custode della fede, profeta della speranza e promotore della carità , maestro nell’annuncio del Vangelo, fedele servitore della Chiesa, libero nello Spirito della Verità ” che ha guidato la Chiesa “alla conoscenza di Cristo, al suo amore e alla vera gioia”. Mons. Lomanto ha ricordato la visita apostolica in Sicilia nell’ottobre del 2010 in occasione del Convegno Regionale Famiglie e Giovani: “Lo sguardo del coraggio per una educazione alla speranza. Rimane vivo nella memoria di tutti il suo gesto di omaggio floreale a Capaci, in memoria del giudice Giovanni Falcone e della sua scorta vittime della criminalità mafiosa. Nel suo volume “Giovanni Paolo II. Il mio amato predecessore“, Papa Benedetto XVI ricorda con fervore la passione con cui San Giovanni Paolo II raccontò la sua visita alla Madonna delle Lacrime: «Non posso dimenticare come ci parlò in occasione della grande Messa del sinodo africano, di cui tanto si era rallegrato, mentre si trovava in ospedale dopo che era caduto in bagno e si era rotta l’anca. In precedenza aveva fatto visita alla Madonna delle Lacrime a Siracusa e cominciò a parlarci proprio a partire da quell’incontro. Nessuna predica, che avrebbe potuto rivolgerci in condizioni di buona salute, avrebbe potuto toccarci in maniera simile. La Madonna delle Lacrime stava per tutte le lacrime degli innocenti, a cui nessuno sa dare consolazione». L’arcivescovo di Siracusa ha sollecitato l’esigenza di accogliere gli insegnamenti teologici del papa emerito: “Ci sostengano le tante sollecitazioni provenienti dall’illuminato e ispirato magistero papale incentrato sulla «presentazione della fede in modo adatto alla cultura del nostro tempo». Fra gli obiettivi che Papa Benedetto XVI ha inteso perseguire c’è lo «sforzo di aiutare tutti a imparare o a re-imparare la fede, per viverla con maggiore consapevolezza e maturità nella quotidianità della vita». (Benedetto XVI, La Gioia della Fede, 5). Ci rincuori la speranza, che ci è stata donata, come lui stesso ebbe a ricordarci, «una speranza affidabile, in virtù della quale noi possiamo affrontare il nostro presente, […] anche un presente faticoso» (Spe salvi, 1). Ci rafforzi la carità della quale «Dio ci ricolma e che da noi deve essere comunicat(a) agli altri», «così da suscitare nel mondo un rinnovato dinamismo di impegno nella risposta umana all’amore divino», in quanto «non ci sarà mai una situazione nella quale non occorra la carità di ciascun singolo cristiano, perché l’uomo, al di là della giustizia, ha e avrà sempre bisogno dell’amore» (Deus caritas est, 1, 29)”.
Mons. Lomanto ha ribadito la necessità di seguire gli orientamenti spirituali. Nella teologia e nella spiritualità di Papa Benedetto XVI emerge innanzitutto “l’equilibrio tra ragione e fede che costituisce il filo conduttore della ricerca teologica di Benedetto XVI. «La ricerca filosofica nasce dalla dignità dell’uomo e della sua ragione che vuole comprendere la sua origine e il suo destino. La ricerca teologica conduce alla fede nel Dio Creatore, nel Dio personale che ha a cuore la sorte della sua creatura, gli viene incontro, l’ama fino a condividerne la natura, a intessere con lei un dialogo d’amore. […]. Nella filosofia è l’uomo che cerca Dio a spiegazione del cosmo e di se stesso, nella religione, in particolare in quella cristiana, è Dio che si rivela all’uomo e offre non solo un pensiero ma comunione e amore (E. Guerriero, Ragione, fede e amore. L’eredità di Joseph Ratzinger, 14)”. Fondamentale risulta il rapporto “tra verità e amore, perché l’una si alimenta dell’altro, e insieme compongono «il sigillo della creazione, della storia della salvezza e della missione della Chiesa». «Il Logos della verità apre e unisce le intelligenze nel Logos dell’amore, ed esattamente su questo è fondato il nucleo essenziale della fede cristiana. Più si cresce nella verità di Dio, più si rimane nel suo amore, più si è resi capaci di stare con Gesù, più si è autentici e generosi con gli altri, in uno spirito di unità , fraternità e servizio» (Benedetto XVI, La Gioia della Fede, 8)”. E infine, sulla base degli orientamenti conciliari, “ci ha indicato la santità come vero rinnovamento di vita e via di salvezza per il mondo: «I santi […] sono i veri riformatori. […]. Solo dai santi, solo da Dio viene la vera rivoluzione, il cambiamento decisivo del mondo. […]. La rivoluzione vera consiste unicamente nel volgersi senza riserve a Dio che è la misura di ciò che è giusto e allo stesso tempo è l’amore eterno. E che cosa mai potrebbe salvarci se non l’amore?» (20 agosto 2005)”. Una messa in suffragio del papa emerito Benedetto XVI sarà celebrata sabato 14, alle ore 18.00, al Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa dall’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto.