Ieri sera, martedì 25 aprile, a “Le Iene” è andato in onda un monologo di Diodato, nel quale il cantautore e direttore artistico dell’UnoMaggio Taranto Libero e Pensante ha raccontato con parole semplici ed efficaci la complessità del concetto di “libertà“, soprattutto quando ci si trova a dover scegliere tra lavoro, ambiente e salute.
Le Iene, il testo del monologo di Diodato
«Oggi è il 25 aprile, festa della Liberazione, e tra poco meno di una settimana sarà il primo di maggio, festa dei lavoratori. Due feste così vicine e dedicate a qualcosa di così importante: la libertà e il lavoro. Io me la ricordo la sensazione che ho provato quando ho lavorato per la prima volta, quando – facendo il cameriere – ho ricevuto dei soldi in cambio del mio lavoro. Erano soldi che mi ero guadagnato, con cui poter fare quello che volevo. Mi sono sentito libero di consumare un mio desiderio.
Eppure io vengo da una città, Taranto, in cui ci sono lavoratori che avrei sinceramente difficoltà a definire liberi. Ma non solo loro! Nella mia città la parola libertà è una parola complessa, per tutti. Sarà perché, da ormai tanti anni, ci hanno chiesto di scegliere tra due diritti fondamentali: il lavoro o la salute. Tra il lavoro o l’ambiente, e quindi la salute. Che libertà c’è in tutto questo?
Ogni anno il primo di maggio organizziamo a Taranto una manifestazione: una festa consapevole, libera, che conta chi c’è, chi non c’è e anche chi non c’è più. Ogni UnoMaggio – si chiama così la nostra manifestazione -, da ormai dieci anni, proviamo a disegnare un destino diverso e diciamo una cosa semplice, che a quanto pare però è semplicemente complessa: “vogliamo essere liberi”.