Primo estratto da “La liberazione“, il secondo album di inediti della cantautrice e producer bolognese, “Simone” è il nuovo singolo di Helle e racconta di quel momento in cui la disperazione è più forte della vergogna e, pur consapevoli che l’amore non c’è, si cerca di aggrapparsi alla flebile speranza che le parole giuste possano accendere una fiamma ormai fredda.
Intervista a Helle: da “Simone” a “La liberazione”
Ciao Helle, bentrovata su Radio Una Voce Vicina InBlu. Come stai?
Ciao! Tutto bene, per adesso!
Ci racconti la genesi del tuo nuovo singolo “Simone”?
“Simone” – un po’ come tutto il disco – è nato casualmente, per sfogo. L’uscita de “La Liberazione” non era prevista per il 2023 e, a dire il vero, sto tuttora lavorando su un altro album più brigoso.
Avendo a disposizione solo tre aggettivi, come descriveresti “Simone”?
Delicata, dolorosa ed estiva.
Come descriveresti, invece, la Helle di oggi?
Inquieta. Dovendo trovare altri due aggettivi, direi pessimista e curiosa.
In “Simone” canti: “la libertà è la tua prigione”. Ci spieghi questo concetto un po’ più nel dettaglio?
Indipendentemente dal delicato discorso sulle dipendenze, per essere veramente libero – e questa è una mia opinione – bisognerebbe scegliere, talvolta, di rinunciare alla propria libertà personale in nome di un compromesso che il nostro cuore sente necessario.
“Simone” è il primo singolo estratto da “La liberazione“. Ci parli un po’ del concept e del sound di questo disco?
Adoro tutti i generi musicali, ma col country sento un’affinità più sincera. Sono cresciuta ascoltandolo, poi la vita mi ha messo su strade talvolta opposte. Il concept è semplice: una ragazza si getta in un fiume per capire il significato della vita e mettersi vis-à-vis con le scelte compiute e gli amori perduti.
Rispetto al tuo precedente album “Disonore”, “La liberazione” si pone in continuità oppure hai deciso di cambiare rotta?
“La liberazione” procede in una direzione opposta in tutto e per tutto rispetto al precedente disco. La scrittura rinuncia infatti alla complessità poetica e, così come il testo, anche la musica è più libera e istintiva. Canto perfino in maniera differente.
Helle, grazie per essere stata qui con noi. Buona musica e in bocca al lupo per tutto!
Crepi il lupo e grazie a voi!